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Immigrati – Strategia di Papa Bergoglio

Non posso credere che tanti giovani, anche istruiti, dotati di cellulari e con grandi pretese siano dei semplici poveracci in fuga da guerre o fame…

Qualcuno sta muovendo le pedine nell’ombra per i propri interessi.

Cercherei quindi tra chi potrebbe trarre vantaggi da tutto questo.
Il Papa attuale, fin dagli inizi del suo pontificato non ha mancato occasione per caldeggiare l’accoglienza verso gli immigrati pur facendo poco o nulla con la sua ricchissima Chiesa….
Man mano mi è cresciuta la convinzione che ci fosse una qualche strategia che giustificasse questo martellamento costante ma non avevo le idee chiare in merito.

Dopo la calorosa ed affettuosa accoglienza in Vaticano del despota turco Erdogan, mi si sono schiarite le idee: il Papa, da buon gesuita scaltro e lungimirante, sta portando avanti nell’ombra il progetto di coalizzare le religioni, specialmente il Cristianesimo e l’Islam, per combattere tutto quello che potrebbe essere riassunto con “temi eticamente sensibili” come, ad es. la legge sull’aborto, sulle unioni civili, la legge sul Testamento biologico, il riconoscimento del diritto del malato terminale all’autodeterminazione, la laicità delle istituzioni, ecc.
Ma metterei come principali preoccupazioni Vaticane le nuove tecnologie microbiologiche, le scienze naturalistiche e le continue meravigliose scoperte in campo astronomico che stanno minando alla radice alcuni capisaldi del Cristianesimo come, ad es. la dottrina del Peccato Originale, la sua trasmissione e, ancor di più, il concetto stesso di vita, di intelligenza ed anima umana.

Supponendo valida questa analisi, mi pare evidente che il modo più facile e veloce per attuare la strategia sia organizzare o far organizzare una invasione dell’Europa di giovani credenti non disposti ad integrarsi o ad accettare le istituzioni e le regole dei paesi ospitanti.

A questo punto devo persino concordare con l’opposizione di alcuni paesi europei a questo tipo di accoglienza.
Purtroppo, i politici, la stampa, gran parte dell’opinione pubblica italiana sono stesi a tappeto ai piedi del Vaticano, pronti ad assecondare e a glorificare ogni alito di Papa Bergoglio.

Libertà va cercando

Sabato scorso a Domagnano –  RSM, si è svolta una conferenza sui temi del fine vita intitolata “Libertà va cercando”.
I relatori sono stati:

Gli interventi di Mario Riccio mi sono parsi molto interessanti, chiari e logici. Mi sono trovato sulla stessa linea in tutto.

Invece gli interventi della Antonietta Cargnel, mi sono parsi dei penosi tentativi di arrampicarsi sugli specchi pur di non accettare il semplice principio di autodeterminazione del paziente come inviolabile  e cogente in ogni momento della propria malattia.
La Dottoressa, evidentemente ispirata dalla sua fede Cristiana, ha riconosciuto il diritto del paziente alla decisione di sospendere le cure ed altre pratiche del genere annesse e connesse, ma ha fatto il possibile e l’impossibile per negare di fatto al paziente il diritto di ottenere la morte, sia tramite omicidio assistito che con l’eutanasia vera e propria.

Tra l’altro alla dottoressa contesto:

  1. Di sostenere che “la vita è un dono di Dio e quindi non abbiamo il diritto di disporne a nostro piacimento”. Questo è l’argomento su cui si basano principalmente i cosiddetti “pro vita”
    – Che la vita sia un dono di Dio è tutto da dimostrare; è addirittura da dimostrare la stessa esistenza di un Dio con le caratteristiche attribuitegli dalla Chiesa e dai credenti. In ogni caso questa convinzione dovrebbe riguardare i credenti e mai imposta a chi non crede o crede diversamente.
    – Nell’affermazione “la vita è un dono, quindi non possiamo disporne a nostro piacimento”, mi pare ci sia un evidente contraddizione: infatti con i doni noi ci sentiamo in diritto di fare e disfare come ci pare senza dover rendere alcun conto al donatore o ad altri; altrimenti usiamo termini diversi come, prestito, comodato d’uso o altro.
    – La dottoressa ha anche prospettato una sanità ed una società ideale, del tutto incompatibile e stridente con la realtà, nella quale il paziente avrebbe un dialogo continuo e alla pari con il medico, pronto ad ascoltare ogni sua esigenza o problematica, come un amico ecc. in una “alleanza” tra medico e paziente.
    Questo mi sembra utopia pura. La realtà è diametralmente opposta.
    Infatti, nella mia quasi trentennale esperienza come paziente sia in oncologia che in altri reparti “da non consigliare” posso affermare che:
    a) le attese sono spesso lunghe e scomode, specialmente per chi è in condizioni fisiche precarie,
    b) i medici hanno tanto da fare e non possono stare ad ascoltare anche i risvolti e le problematiche della vita quotidiana dei pazienti; in genere è già molto se hanno tempo per ascoltare tutto quello che riguarda la malattia stessa.
    c) non è colpa dei medici se non hanno tempo e non possono impelagarsi nelle problematiche quotidiane del paziente che deve convivere con gravi patologie: devono affrontare emergenze di ogni genere, hanno troppi pazienti da visitare, ecc.
    d) il paziente stesso si rende conto che il medico ha tante altre visite da fare e, pertanto, cerca di non dilungarsi oltre lo stretto necessario. Non pochi si sentono addirittura in dovere di non dire tutto sulla propria malattia, sia per pudore che per non togliere tempo ai medici.

Chi ha vissuto o vive in prima persona o attraverso familiari situazioni estreme a causa di malattie devastanti, sa cosa significhi avere una possibile via di uscita da situazioni insostenibili e che attualmente non hanno possibilità di guarigione.

I Primi Sballi, Ragazze!

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La Marijuana ha questo di divertente: le prime volte che fumi vedi le cose in una nuova luce magnifica, tranquilla e rilassata. All’improvviso il mondo si spoglia dei suoi polverosi veli grigi e diventa una scorpacciata di risate, ma di un riso speciale, imbevuto di colori brillanti e scintillanti che ti colpiscono come un’onda di calore. Niente ti lascia più indifferente: anche le cose più piccole, come un tic ad un mignolo o il tintinnio di un bicchiere di birra, diventano comiche, solleticanti e piene di significato. Tutti i pori ti si aprono come imbuti e le terminazioni nervose spalancano la bocca affamate e assetate di nuove visioni e suoni e sensazioni, e ogni sensazione, quando arriva, è la più eccitante che hai mai avuto.
Non ne hai mai abbastanza di niente: vorresti trangugiarti tutto il fottuto universo soltanto come aperitivo. I primi sballi sono una mazzata, amiche!

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L’etica non ha bisogno di dio

Da cronachelaiche:

La posizione del filosofo tedesco in ambito religioso è chiara e devastante nella sua semplicità: l’essere umano non ha bisogno, per regolarsi nella sua vita morale, di alcun dio; la legge morale è una produzione umana e non dipende da alcuna legge divina; la religione non è che una conseguenza dell’esistenza della legge morale e della libera volontà umana, in quanto, essendo l’uomo un essere imperfetto e limitato, trova nella religione un aiuto all’affermazione della legge morale. Una posizione, quindi, che rivoluziona il modo di pensare occidentale, fortemente influenzato dalla tradizione giudaico-cristiana, e che rivela la forza incredibile della razionalità, della libertà, dell’uomo in quanto essere unico ed irripetibile.
Le parole di Kant squarciano il velo dell’ipocrisia religiosa, dell’accettazione passiva, del dogmatismo; esse irradiano pura ragione, sono la luce che illumina l’umanità e la libera dalle catene di platonica memoria: «La morale, in quanto basata sul concetto dell’uomo, come essere libero, ma che appunto per questo, sottopone se stesso, mediante la propria ragione, a leggi incondizionate, non ha bisogno né dell’idea di un altro essere superiore all’uomo per conoscere il proprio dovere, né di un altro movente oltre la legge stessa per adempierlo. È almeno per sua propria colpa che l’uomo trova in sé un bisogno simile, perché quello che non ha origine da lui stesso e dalla sua libertà non può mai surrogare quello che gli manca di moralità. Essa dunque per se stessa non ha assolutamente bisogno di appoggiarsi sulla religione; ma, in virtù della ragione pura pratica, essa basta a se stessa». L’uomo, quindi, senza bisogno di alcuna rivelazione divina, sa già cos’è il bene e cos’è il male, e sa altresì che è un suo obbligo fare il bene e rifiutare il male senza che quest’obbligo prenda le mosse da una morale religiosa.
La legge morale trae vita dalla libertà umana, ed essere liberi significa possibilità di fare il bene ma anche di fare il male. Vi è dunque una duplice natura nell’uomo: una natura buona, che è vista da Kant come una disposizione alla sopravvivenza della specie, alla convivenza pacifica, al senso di responsabilità morale; ed una natura cattiva, che si manifesta come tendenza al male e a disobbedire alla legge morale. Le due nature sono presenti in ogni essere umano, sono i retaggi della nostra storia, sono l’essenza della nostra specie. Questa natura bifronte potrebbe portarci a pensare che l’uomo non ha colpe per la sua tendenza al male, ma così non è, perché ogni uomo è responsabile delle proprie azioni, e la tendenza al male, anche se non può essere estirpata, può essere controllata con una condotta di vita saggia e virtuosa.

Originale

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Tu chiamale se vuoi, evoluzioni…

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La Terra non è più al centro dell’Universo, Internet ha messo al suo posto, la Vagina

Cosa sia Internet tutti lo sanno, o tutti credono di saperlo.
Internet è una rete mondiale per la trasmissione di dati, testi e immagini, bianconero e a colori che interconnette milioni di reti di calcolatori in quasi tutti i Paesi. Le immagini che viaggiano sulla rete e che si possono richiamare sui video oggi sono miliardi: tutte quelle prodotte dall’uomo dai tempi delle caverne ai nostri giorni, tranne le fotografie all’inchiostro, sono forse la centesima parte di quelle disponibili in internet.
Ebbene, la maggior parte di esse sono pornografiche: questa affermazione è importante come quella di tanto tempo fa che la Terra non è al centro dell’Universo. Internet ha messo al suo posto, al centro dell’Universo, la vagina, il simbolo della fertilità, insomma la fica: come del resto nella nostra mente lo è stata da sempre e fino quando gli uomini non avevano ancora la parola e meno che mai la scrittura.

Un’ora da non perdere

Da Cronache Laiche

….

«La Chiesa è dalla vostra parte», conclude il documento della CEI, «si fa carico di ogni vostra fatica, vuole offrirvi il supporto della sua bimillenaria esperienza a servizio dell’uomo e delle sue più profonde aspirazioni».
Peccato che – tolti dai due millenni i secoli passati dalla Chiesa per convertire a colpi di spada i sassoni, mettere la mordacchia ai donatisti, combattere le crociate contro arabi o turchi, albigesi o stedingi, fare le guerre di religione in Europa, conquistare ed evangelizzare America, Asia e Africa, reprimere il popolo deicida, praticare schiavitù e pena di morte con squarto, condannare la libertà di coscienza in nome della religione di stato – resti una manciata di anni, neanche mezzo secolo, per di più sprecati per contrastare il cappuccio inglese anziché l’Aids, i diritti delle coppie di fatto, i gay e malati terminali, o per impinguare le casse. Come «servizio dell’uomo» non c’è male.
Un servizio che la CEI vorrebbe continuare a nascondere dietro una coltre di bugie, diffuse – come non bastassero i media che dispensano perle di “verità” papale a pranzo e a cena – anche mediante un’ora di religione tenuta dalla Chiesa e pagata dallo Stato.

Originale

Ndr:

La ricchezza della Chiesa è enorme. Basterebbe guardare come veste il Papa: zeppo di preziosi di ogni genere da sopra il capo a sotto i piedi. Per accumulare tante ricchezze evidentemente nel corso della sua storia la Chiesa ha preso molto più di quanto abbia dato. Quindi è chiaro come e perchè «La Chiesa è dalla vostra parte, si fa carico di ogni vostra fatica, vuole offrirvi il supporto della sua bimillenaria esperienza a servizio dell’uomo e delle sue più profonde aspirazioni».

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Annullamento del Battesimo – Lotta contro la sua amministrazione a neonati – Denuncia dell’indottrinamento dei minorenni

Il gene della “democrazia”

Si parla di muovo ordine mondiale…..ma sono sempre i vecchi cervelli a decidere ripetendo gli stessi schemi. Si ritengono superiori e con diritto di vita e di morte sul resto degli uomini.

Il vero ordine mondiale avverrà quando, nella coscienza di noi, razza umana, il senso religioso della vita avrà preso il giusto posto, discreto, personale ed intimo la cui legge è scritta nel codice genetico che recita “se non conosci prima te stesso mettendoti sempre alla prova con le tua capacità ed accettazione dei tuoi limiti, sarai sempre un figlio che non può crescere oltre l’adolescenza, per aver affidato ad un padre celeste  ed immortale, la propria vita”. Con questo concetto intendo affermare che ogni persona, sin dalla nascita, è  da considerarsi un essere completo di mente e di corpo (anche se nascesse menomato)  ed unico e come tale non può essere “uguale” agli altri ed agire come gli altri. Cresce quindi con un suo mondo e bagaglio di informazioni potenziali tutte da verificare sulla sua pelle durante  il suo cammino.

In base a quanto premesso, sarà nel pieno diritto di esprimersi al fine di accrescere la conoscenza da scambiare tra i suoi simili  e grazie a questo scambio di informazioni l’evoluzione è assicurata.. (il tutto se dalla nascita in poi, sarà rispettato cone essere pensante e libero da condizionamenti dogmatici). I rappresentanti di dio (ben pagati) si danno tanto da fare per ottenebrare le menti sin dalla nascita, perché sanno quanto  duttile sia lo spirito del neonato, e si servono dei genitori a loro volta condizionati per non far spezzare la catena ed oggi ne vediamo i risultati attraverso i governanti ed una società nevrotica  succube del potere politico a sua volta ricattato da quello religioso.

Quindi, solo se lasciati liberi di cimentarsi con se stessi, i nuovi nati potranno instaurare  in futuro una società  libera dal potere basato sulla superstizione e sudditanza. Su questo mattone, si può formare una socetà civile dove il rispetto reciproco e l’accettazione della diversità saranno considerati un bene comune. Questo concetto filosofico porterà automaticamente ad una convivenza  nella quale  nessuno si sentirà  inferiore ma solo diverso. L’uguaglianza avverrà nel rispetto  dei doveri e dei  diritti sanciti dalle leggi che necessariamente occorrono, per mettere ordine quando si convive in tanti in un unico spazio comune. Solo dove esiste il rispetto per le regole si può governare con doverosa giustizia.

In virtù di questo determinante valore, il senso sacro della vita che ogni individuo porta con se, sin dalla nascia, lo collocherà al giusto posto. Non sentirà la necessità di fare proselitismo, non manifestrà arrogantemente concetti religiosi indotti attribuendoseli come frutto del suo ingengno, seguirà liberamente una filosofia religiosa od una religione, scambiando il proprio pensiero e conoscenza in merito, nelle sedi appropriate.

Sarà in ultima analisi in grado di scindere la convivenza civica dalla comunanza religiosa. Ma soprattutto  il suo agire sarà accompagnato dal senso di giustizia dettato dalla stima e rispetto di se.

La stima ed il rispetto di se stessi sono un’ardua conquista, che si fonda sulla prove di coraggio ed autodisciplina.

Coraggio che gli attuali governanti non possiedono. Per loro attaccarsi al vecchio carro della politica è facile e l’obiettivo comune è finalizzato alla  sopravvivenza personale fine a se stessa ….ma in nome del popolo. Non portano nulla di nuovo, solo una faccia nuova,  in quanto sconosciuta, ma è già imbrattata per essersi venduta al vecchio e stantio rituale di aggregazione che si basa sull’imparare a memoria frasi vecchie trite e ritrite, come “Libertà, uguaglianza, famiglia, stato, giustizia, sicurezza……” Tutti paroloni vuoti e senza una reale ed attiva efficacia . (Il corteo a Roma del 15 ottobre lasciato in balia dei teppisti….. la polizia senza mezzi e pochissimi uomini di sorvegliaza, la dice lunga sulla sicurezza che il potere non vuole e non deve esserci per scoraggiare il dissenso dei cittadini). Se un diritto civico non li si può negare per non violare la costituzione….si aggira l’ostacolo intimidendo indirettamente. Gioco facile, l’inquisizione secolare ha affinato e mutato le armi da fisiche in psicologiche ma la matrice è sempre la stessa. La moltitudine deve rimanre bambina domabile.

Questi parassiti della società DEPREDANO e fagocitano ogni giorno, non solo risorse materiali ma anche la dignità a coloro che pensano ed agiscono, in questa società civile, con la propria testa. Uomini che producono e operano per loro diretta responsabilità e che non si affidano a nessun ente supremo o dio in terra per sopravvivere.

Questo degrado sociale e politico e mistificazione religiosa che ricatta le coscienze e le castra, è da attribuirsi all’ineluttabile succedersi degli eventi che partono da una giusta causa, segue una fase ascensionale fino al massimo dell’apogeo per poi scendere inesorabilmente fino alla dissoluzione. Questo alternarsi e succedersi degli eventi porta a far riflettere i più evoluti dai quali scaturisce un nuovo ciclo. Coraggiosi che hanno l’ardire consapevole di sbarazzarsi dei padroni dello spirito e del corpo. (,,,,dio ti vede, porgi l’altra guancia….non devi godere sessualmente senza fare figli…) è solo un assaggio delle mortificazioni che hanno reso il popolo pavido e sempre figlio….mai padrone di se e responsabile delle proprie azioni, fino a portarlo agli eccessi incontrollati di ribellione per aver represso e imbrattato energie sessuali e intellettuali per secoli.

Liberarsi di un marchio che ci ha resi gobbi ma infinitamente orgogliosi, richiede coraggio, intelligenza, amore per la vita e senso di giustizia, che nulla a che vedere con la bontà gratuita e vile.

Il punto critico, e qui interviene la prova di coraggio, per un salto di qualità della vita democratica di un popolo, consiste nell’ accettare corresponsabilmente gli errori commessi anche se non coscienti. Questa prova di coraggio deve coinvolgere tutta la società civile e tutti i membri di governo comprese le opposizioni.

Ma nessuno fino ad oggi, tra coloro che sono stati eletti a governare o ad opporsi per una equa amministrazione, ha avuto il coraggio di dire le verità.  (Un esempio recente è la menzogna che il centrosinistra dice sulla mancata legge per il “conflitto d’interesse”).  Un popolo, se deve rialzare la testa,  deve conoscere la verità che svelerebbe tanti “misteri” su questo quasi settantennio di questa repubblica. e soprattutto renderebbe giustizia ai morti (le lapidi ed i mausolei  alla mamoria suonano oggi come un insulto ai morti ammazzati) e metterebbe in luce un fatto determinante per una democrazia adulta, quello che cosapevolmente o no ogni cittadino si è reso complice di tutti gli eventi nefasti. Se fino ad oggi nessuno ha mai pagato per i delitti di stato, compresa via Rasella, è perché i mandandi si raccontano la favola che “la ragion di stato e la salvaguardia della libertà non ha prezzo” gli esecutori non pagano perché sempre “per la ragion di stato” al braccio armato è stata garantita l’immunità. Tutto questo deve finire se vogliamo diventare cittadini aduti e responsabili, dobbiamo rinunciare all’llussione che “lo stato” è come un buon padre, Lo stato siamo noi e se al governo abbiamo dei burattini incapaci, corrotti e codardi quindi facilmente ricattabili, costoro rispecchiano la nostra cecità, ignoranza e abulia.

Ci provò Craxi, a dira una mezza verità, il quale ammise che la corruzione era un sistema dove tutto il parlamento e la politica ne erano coinvolti, poi si è rivelato un uomo fragile e poco….. onorevole non andando fino in fondo alla sua, apparente, azione di coraggio fuggendo dalla responsabilità di quanto aveva confessato scappando all’estero  (quando si appartiene ad un partito lo spirito di squadra non può essere eluso, se si vuole intraprendere una strada, occorre il suo consenso , se si vuole invece  agire di propria iniziativa,  ci si devepoi  assumere tutta la responsabilità personale e giuridica) . L’unico uomo di coraggio anche se non “un politico” tuttavia facente parte del sistema di corruzione, fu Cusani. Fu l’unico uomo che si assunse la responsabilità fino in fondo, ammettendo al processo di aver infranto le leggi. Ha pagato il debito alla socità civile con la detenzione ed oggi è un uomo libero e degno di rispetto.

Sarebbe una utopica illusione, aspettarsi oggi azioni di coraggio civile ed istituzionale da uomini….onorevoli che di onorevole hanno ben poco, che abbiano la forza di dire le verità sul degrado nel quale sono piombati. Sarebbe un’azione di riscatto personale e civile, che in cambio di allontanamento dalla vita pubblica gli ridarrebbe dignità personale quindi collettiva, ma questo concetto di generosità è raro quanto il vero matrimonio. che non ha bisogno di essere benedetto da nessuno.

La   codardia  che dilaga lascia ancora una volta la società civile all’oscuro delle responsabilità che quest’ultima ha per non aver capito che  dalla corruzione politica e parlamentare, ne  ha tratto beneficio.

La storia  della nascita della repubblica comincia e nasce sull’inganno, con la connivenza del Vaticano. il vero governatore di questa nazione ed in seguito Andreotti fu il delfino predestinato a far da garante tra STATO-CHIESA e vincitori della seconda guerra mondiale, contro un apparente nemico planetario rosso.

Noi Stato Italiano abbiamo ricevuto finanziamenti da ambo i blocchi, in cambio di locazione della nostra terra, mare ed aria. Abbiamo vissuto un quarantennio florido, ma nessun cittadino si è mai chiesto come mai in così poco tempo siamo arrivati ad avere tutti  lavoro, casa, automobile, vacanze ed ogni confort.

Nessun cittadino si è mai chiesto o ha ragionato fino in fondo sulle stragi che hanno insanguinato la coscienza civile. Nessun cittadino si è indignato al tempo in cui i morti ammazzati venivano liquidati con un bel funerale di STATO e  con solenne omelia nelle chiese da chi si nutre di morte. (quella cristiana  ed in particolare quella cattolica, non è , forse, una religione che si fonda  su un morto ammazzato e messo in croce ogni giorno da 2000 anni?)

Se fossimo un popolo, libero dalla mortificazione dello spirito  ( la chiesa cattolica è colei che la perpetua, domina e governa col rito del battesimo, comunione,  cresima, matrimonio e morte),  senza perdere il  senso sacro della vita,  forse saremmo in grado di far luce su tutto il lato oscuro e assassino che ha accompagnato questo quarantennio di benessere, che ora stiamo pagando a caro prezzo per aver permesso ai governanti di aver dato all’Italia l’illusione di potersi comperare una Ferrari senza  sapere poi  quanto costi mantenerla. Ce ne stiamo accorgendo ora.

Abbiamo dato ascolto a chi ci invogliava a comprare, consumare, facendoci sentire ricchi. Ora le immondizie da residui di questo sfrenato consumismo ci stanno soffocando.

Per concludere, ogni cittadino per diventare degno di una democrazia,  la deve costruire prima dentro di se, andando a cercare il suo vero significato e metterlo in pratica. Dopo di che potrà trasmetterlo ai figli solo col comportamento coerente ed esemplare. Se non si arriverà a questo concetto di democrazia  ci aspetterà  il ripetersi del film che abbiamo interpretato dal 1947 sino ai nostri giorni, continuando a piangerci addosso convinti che il padre ci deve mantenere all’infinito.

‪Parole infernali – a tutti i clericali‬‏

Giulio Giorello dialoga con Nicla Vassallo su “Dio”

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