Archivi categoria: Linguaggio del cuore

Espandere gli affetti

IMG_20180103_150711Seduto su una panchina del parco osservo l’acqua scorrere allegramente tra i sassi nel ruscelletto. Alcune simpatiche paperette piccole e grandi sguazzano e cercano cibo.
Mi immedesimo con piacere nella scena, ascolto musiche selezionate e comincio lentamente e dolcemente ad isolarmi dall’ambiente circostante; dimentico problemi e preoccupazioni; comincio, quasi automaticamente, a zumare internamente e mi accingo a passare oltre.
Apro la mente e il cuore per renderli in grado di ricevere quel che viene da “là fuori” o “lì dentro”.
Come insegnano i saggi, per interiorizzare occorre superare la mente che distrae e frena con la sua insistenza nell’esaminare l’ambiente circostante, nel valutare, giudicare, contrapporre, ecc.
Personalmente trovo che il modo più facile, almeno per me, di liberarsi della frenesia della mente sia far sciogliere tutto come neve al sole, senza forzature che causerebbero contrapposizione e, quindi, maggiore difficoltà ad immergersi negli abissi dello spirito.

Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare. (Leopardi)

La musica mi sgorga dall’intimo e mi fa vivere sentimenti profondi ed esplorare orizzonti meravigliosi. Lo spirito si apre e l’affetto si espande fino a comprendere tutti e tutto.
Allargare gli affetti è bello, liberatorio ed appagante come se il nostro spirito anelasse la massima unione di affetti mentre invece si intristisse, immiserisse ed impoverisse nelle limitazioni.
I genitori non dividono il loro affetto secondo il numero dei figli. La profondità dell’amore dei genitori resta uguale, se non viene, addirittura, aumentata con i nuovi nati.
Se in passato era importante espandere gli affetti, oggi, con la globalizzazione, Internet, ed altro che avvicinano sempre di più e mettono in relazione e confronto popoli, culture e religioni diverse, diventa fondamentale per costruire una società globale coesa, pacifica e solidale.
Ritengo quindi che, limitare gli affetti, sia sbagliato e causa di problemi anche gravi.

Come back Miranda 1/a

Fronte

CHAPTER ONE

A driving wind with squalls of rain lashed the docks; the boat train passengers hastened up the .ship’s gangway into the warm interior of the main deck where the usual chaos of embarkation was in full spate. People milling to and fro, crowding about the purser’s desk, inquiring for mail, sending telegrams; stewards carrying baggage, answering questions, directing flustered ladies; a group of stewardesses in crisp cotton frocks alert in the background, a reassuring sight for those among the women passengers who were poor sailors. The weather threatened ominously, the Bay loomed ahead, but the calm-faced stewardesses would be on hand to help, comfort and see one through.

Mr. Willison, an elderly Englishman resident in Portugal and returning to Lisbon after a business conference in London, stood in an angle by the companionway and surveyed the scene with amiable eyes. The ship was a liner which in former days had not touched at Lisbon but was now combining its long routine run with shorter trips, allowing people to book for various ports hitherto bypassed and, for those who desired it, guaranteeing a passage home.

‘A most accommodating arrangements from every point of view,’ thought Mr. Willison complacently.

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La Rosa

I bambini della zona passavano spesso vicino al cespuglio.

Mostravano il massimo disprezzo per quel groviglio di rovi spinosi: non serviva a nulla e poteva procurare punture dolorose. Il più delle volte lo percuotevano con qualche canna o bastoncino, attenti a non farsi pungere dalle sue spine: Era ridotto assai male. Riusciva a crescere a stento.

Un giorno, come per incanto, riuscì a far spuntare un bel bocciolo. Un bocciolo di rosa, rosso scuro. Sui petali vellutati, ancora chiusi, restavano alcune perline di rugiada.

Era veramente bella quella rosa.

Passò un ragazzo. La vide. Con precauzione colse il rametto. Quel giorno la sua ragazza fu felice: Lui le aveva mostrato il suo amore. Quel fiore aveva svelato un meraviglioso incantesimo tra loro.

Il Linguaggio del Cuore (B)

Da Psicoluce:

Spesso nella vita possiamo sentirci tristi, ansiosi, avvertire un senso di inadeguatezza, di fallimento, etc., senza accorgerci e renderci conto che dietro ognuno di questi disagi c’è la disconnessione dal nostro cuore, ossia la mancanza di gioia.

Viviamo una società che ci spinge all’autorealizzazione personale, dove sentiamo parlare di potenziale umano, di autoefficacia, di empowerment, e sarebbe utile se ognuno di noi, mettendosi una mano sul cuore, si chiedesse: “cosa desidero avere il potere di essere, di fare, di vivere?”.

Vivere un mondo, interiore ed esteriore, migliore è possibile solo aprendo il proprio cuore alla vita. Senza amare noi stessi e il nostro prossimo, senza amare la natura e l’universo, siamo esseri sconnessi dall’umanità.

Scegliere di vivere in contatto con il proprio cuore significa liberare il calore umano, questo calore è ciò che ci unisce agli altri e al mondo. Questo colore è amore.

Originale

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OLOS L’Anima della Terra

Language Of The Heart

Cantico delle creature

Ndr:

San Francesco di Assisi scosse la cultura del suo tempo abbracciando la povertà completa e imponendola ai suoi seguaci. Francesco era mosso dal desiderio di seguire l’esempio di Gesù nato e vissuto nella povertà («Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo» (Matteo 8:20)) e il Vangelo alla lettera: “Non portate borsa, né tasca, né scarpe…”(Luca 10:4). Credo che, più o meno coscientemente, Francesco fosse mosso anche da un certo grado di spirito olistico come mi pare testimoniato nel CANTICO DELLE CREATURE che, pur con lievi modifiche relative alla sua fede, che non condivido, potremmo benissimo adottare anche per noi.

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Il linguaggio del cuore

Molti anni fa ho letto un romanzo: il contenuto non era niente di particolare, ma mi ha colpito il titolo: Il linguaggio del cuore.

Le vicissitudini della vita mi hanno portato a dimenticare spesso quel titolo, ma mi è rimasto comunque sullo sfondo e ha fatto capolino ogni tanto.

Oggi credo che sia possibile adottare tra di noi il linguaggio del cuore.

E’ qualcosa di grandioso. Un grande cuore è impagabile.

*****

Da Città di Luce:

quando parli con il linguaggio del cuore,il tuo angelo si avvicina
ascolta la tua vibrazione e gli permetti di aiutarti
il cuore ha una vibrazione altissima ,infinitamente sottile
e’ un’onda che comprende il tutto
e gli esseri di luce si avvicinano alla tua anima
e’ sono felici di mandarti il ricordo di cio’ che sei sempre stato da eoni di tempo
e tu anima creatrice rifletti di luce.
e’ quando il linguaggio lascia il posto al silenzio,

tu vivi nella dimensione angelica,pur facendo parte di questo mondo visibile.
e cosi’porti il regno dei cieli sulla terra.
senza spazio,senza confini,senza tempo.

dhyan

Da PremaShanti.

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Crescere con il cuore pieno

Di qualche anno fa, ma sempre attuale.

Nella palude nascosta.

21 12 2012

Un uomo vestito di toppe e disperaro, trovò un’ancora di salvezza in una casa dove regnava l’armonia, la parsimonia ed una solida economia pur non essendoci ricchezza.

Per qualche tempo l’uomo   trovò conforto, rispetto e sostentamento impegnandosi e sua volta nel lavoro di cui era capace mettendoci buona volontà.

L’ambizione malsana ereditata, lo portò di nuovo a mostrare le sue toppe che, col tempo vivendo in quella casa, aveva ricoperto di un abito nuovo.

Gli fu data ancora  fiducia e ricominciò da capo a lavorare al passo con la filosofia di vita della casa che lo aveva accolto.

Dopo anni di lavoro sfrenato, per dimostrare che la sua era un’ambizione sana  suffragata dal fatto che era dotato di grandi capacità tecnologiche, decise  un giorno, di fare  tutto (apparentmente) da solo. Con  menzogna e con destrezza rubò ciò che aveva dato.

Entrato vittima, ne uscì carnefice da quella casa.

Ora i conti li ha pareggiati perché convinto di essere in debito con la vita.

La sua di vita è ora nelle sue mani. Se avrà successo sarà per suo merito ma se fallirà non potrà nascondersi dietro le sventura e la sfortuna.

Se è intelligente,e parimenti umile saprà come ridarsi dignità e diventare uomo perché fino a che possiederà la medaglianella palude vittima-carnefice che si è tenuta al collo sarà tagliato in due padreterno-vittima dalla cinta in sù e maschio-carnefice dalla cinta in giù.

La Terra non è più al centro dell’Universo, Internet ha messo al suo posto, la Vagina

Cosa sia Internet tutti lo sanno, o tutti credono di saperlo.
Internet è una rete mondiale per la trasmissione di dati, testi e immagini, bianconero e a colori che interconnette milioni di reti di calcolatori in quasi tutti i Paesi. Le immagini che viaggiano sulla rete e che si possono richiamare sui video oggi sono miliardi: tutte quelle prodotte dall’uomo dai tempi delle caverne ai nostri giorni, tranne le fotografie all’inchiostro, sono forse la centesima parte di quelle disponibili in internet.
Ebbene, la maggior parte di esse sono pornografiche: questa affermazione è importante come quella di tanto tempo fa che la Terra non è al centro dell’Universo. Internet ha messo al suo posto, al centro dell’Universo, la vagina, il simbolo della fertilità, insomma la fica: come del resto nella nostra mente lo è stata da sempre e fino quando gli uomini non avevano ancora la parola e meno che mai la scrittura.

Da sei anni sulla tomba del suo padrone

Da LEGGO:

Così fedele al padrone da dormire sulla sua tomba da sei anni. La vicenda di Capitàn, un pastore tedesco appartenuto a un signore di nome Manuel Guzman, sta commuovendo l’Argentina con una vicendo che ricorda il famoso cane giapponese Hachiko.

Originale

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