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Il gene della “democrazia”

Si parla di muovo ordine mondiale…..ma sono sempre i vecchi cervelli a decidere ripetendo gli stessi schemi. Si ritengono superiori e con diritto di vita e di morte sul resto degli uomini.

Il vero ordine mondiale avverrà quando, nella coscienza di noi, razza umana, il senso religioso della vita avrà preso il giusto posto, discreto, personale ed intimo la cui legge è scritta nel codice genetico che recita “se non conosci prima te stesso mettendoti sempre alla prova con le tua capacità ed accettazione dei tuoi limiti, sarai sempre un figlio che non può crescere oltre l’adolescenza, per aver affidato ad un padre celeste  ed immortale, la propria vita”. Con questo concetto intendo affermare che ogni persona, sin dalla nascita, è  da considerarsi un essere completo di mente e di corpo (anche se nascesse menomato)  ed unico e come tale non può essere “uguale” agli altri ed agire come gli altri. Cresce quindi con un suo mondo e bagaglio di informazioni potenziali tutte da verificare sulla sua pelle durante  il suo cammino.

In base a quanto premesso, sarà nel pieno diritto di esprimersi al fine di accrescere la conoscenza da scambiare tra i suoi simili  e grazie a questo scambio di informazioni l’evoluzione è assicurata.. (il tutto se dalla nascita in poi, sarà rispettato cone essere pensante e libero da condizionamenti dogmatici). I rappresentanti di dio (ben pagati) si danno tanto da fare per ottenebrare le menti sin dalla nascita, perché sanno quanto  duttile sia lo spirito del neonato, e si servono dei genitori a loro volta condizionati per non far spezzare la catena ed oggi ne vediamo i risultati attraverso i governanti ed una società nevrotica  succube del potere politico a sua volta ricattato da quello religioso.

Quindi, solo se lasciati liberi di cimentarsi con se stessi, i nuovi nati potranno instaurare  in futuro una società  libera dal potere basato sulla superstizione e sudditanza. Su questo mattone, si può formare una socetà civile dove il rispetto reciproco e l’accettazione della diversità saranno considerati un bene comune. Questo concetto filosofico porterà automaticamente ad una convivenza  nella quale  nessuno si sentirà  inferiore ma solo diverso. L’uguaglianza avverrà nel rispetto  dei doveri e dei  diritti sanciti dalle leggi che necessariamente occorrono, per mettere ordine quando si convive in tanti in un unico spazio comune. Solo dove esiste il rispetto per le regole si può governare con doverosa giustizia.

In virtù di questo determinante valore, il senso sacro della vita che ogni individuo porta con se, sin dalla nascia, lo collocherà al giusto posto. Non sentirà la necessità di fare proselitismo, non manifestrà arrogantemente concetti religiosi indotti attribuendoseli come frutto del suo ingengno, seguirà liberamente una filosofia religiosa od una religione, scambiando il proprio pensiero e conoscenza in merito, nelle sedi appropriate.

Sarà in ultima analisi in grado di scindere la convivenza civica dalla comunanza religiosa. Ma soprattutto  il suo agire sarà accompagnato dal senso di giustizia dettato dalla stima e rispetto di se.

La stima ed il rispetto di se stessi sono un’ardua conquista, che si fonda sulla prove di coraggio ed autodisciplina.

Coraggio che gli attuali governanti non possiedono. Per loro attaccarsi al vecchio carro della politica è facile e l’obiettivo comune è finalizzato alla  sopravvivenza personale fine a se stessa ….ma in nome del popolo. Non portano nulla di nuovo, solo una faccia nuova,  in quanto sconosciuta, ma è già imbrattata per essersi venduta al vecchio e stantio rituale di aggregazione che si basa sull’imparare a memoria frasi vecchie trite e ritrite, come “Libertà, uguaglianza, famiglia, stato, giustizia, sicurezza……” Tutti paroloni vuoti e senza una reale ed attiva efficacia . (Il corteo a Roma del 15 ottobre lasciato in balia dei teppisti….. la polizia senza mezzi e pochissimi uomini di sorvegliaza, la dice lunga sulla sicurezza che il potere non vuole e non deve esserci per scoraggiare il dissenso dei cittadini). Se un diritto civico non li si può negare per non violare la costituzione….si aggira l’ostacolo intimidendo indirettamente. Gioco facile, l’inquisizione secolare ha affinato e mutato le armi da fisiche in psicologiche ma la matrice è sempre la stessa. La moltitudine deve rimanre bambina domabile.

Questi parassiti della società DEPREDANO e fagocitano ogni giorno, non solo risorse materiali ma anche la dignità a coloro che pensano ed agiscono, in questa società civile, con la propria testa. Uomini che producono e operano per loro diretta responsabilità e che non si affidano a nessun ente supremo o dio in terra per sopravvivere.

Questo degrado sociale e politico e mistificazione religiosa che ricatta le coscienze e le castra, è da attribuirsi all’ineluttabile succedersi degli eventi che partono da una giusta causa, segue una fase ascensionale fino al massimo dell’apogeo per poi scendere inesorabilmente fino alla dissoluzione. Questo alternarsi e succedersi degli eventi porta a far riflettere i più evoluti dai quali scaturisce un nuovo ciclo. Coraggiosi che hanno l’ardire consapevole di sbarazzarsi dei padroni dello spirito e del corpo. (,,,,dio ti vede, porgi l’altra guancia….non devi godere sessualmente senza fare figli…) è solo un assaggio delle mortificazioni che hanno reso il popolo pavido e sempre figlio….mai padrone di se e responsabile delle proprie azioni, fino a portarlo agli eccessi incontrollati di ribellione per aver represso e imbrattato energie sessuali e intellettuali per secoli.

Liberarsi di un marchio che ci ha resi gobbi ma infinitamente orgogliosi, richiede coraggio, intelligenza, amore per la vita e senso di giustizia, che nulla a che vedere con la bontà gratuita e vile.

Il punto critico, e qui interviene la prova di coraggio, per un salto di qualità della vita democratica di un popolo, consiste nell’ accettare corresponsabilmente gli errori commessi anche se non coscienti. Questa prova di coraggio deve coinvolgere tutta la società civile e tutti i membri di governo comprese le opposizioni.

Ma nessuno fino ad oggi, tra coloro che sono stati eletti a governare o ad opporsi per una equa amministrazione, ha avuto il coraggio di dire le verità.  (Un esempio recente è la menzogna che il centrosinistra dice sulla mancata legge per il “conflitto d’interesse”).  Un popolo, se deve rialzare la testa,  deve conoscere la verità che svelerebbe tanti “misteri” su questo quasi settantennio di questa repubblica. e soprattutto renderebbe giustizia ai morti (le lapidi ed i mausolei  alla mamoria suonano oggi come un insulto ai morti ammazzati) e metterebbe in luce un fatto determinante per una democrazia adulta, quello che cosapevolmente o no ogni cittadino si è reso complice di tutti gli eventi nefasti. Se fino ad oggi nessuno ha mai pagato per i delitti di stato, compresa via Rasella, è perché i mandandi si raccontano la favola che “la ragion di stato e la salvaguardia della libertà non ha prezzo” gli esecutori non pagano perché sempre “per la ragion di stato” al braccio armato è stata garantita l’immunità. Tutto questo deve finire se vogliamo diventare cittadini aduti e responsabili, dobbiamo rinunciare all’llussione che “lo stato” è come un buon padre, Lo stato siamo noi e se al governo abbiamo dei burattini incapaci, corrotti e codardi quindi facilmente ricattabili, costoro rispecchiano la nostra cecità, ignoranza e abulia.

Ci provò Craxi, a dira una mezza verità, il quale ammise che la corruzione era un sistema dove tutto il parlamento e la politica ne erano coinvolti, poi si è rivelato un uomo fragile e poco….. onorevole non andando fino in fondo alla sua, apparente, azione di coraggio fuggendo dalla responsabilità di quanto aveva confessato scappando all’estero  (quando si appartiene ad un partito lo spirito di squadra non può essere eluso, se si vuole intraprendere una strada, occorre il suo consenso , se si vuole invece  agire di propria iniziativa,  ci si devepoi  assumere tutta la responsabilità personale e giuridica) . L’unico uomo di coraggio anche se non “un politico” tuttavia facente parte del sistema di corruzione, fu Cusani. Fu l’unico uomo che si assunse la responsabilità fino in fondo, ammettendo al processo di aver infranto le leggi. Ha pagato il debito alla socità civile con la detenzione ed oggi è un uomo libero e degno di rispetto.

Sarebbe una utopica illusione, aspettarsi oggi azioni di coraggio civile ed istituzionale da uomini….onorevoli che di onorevole hanno ben poco, che abbiano la forza di dire le verità sul degrado nel quale sono piombati. Sarebbe un’azione di riscatto personale e civile, che in cambio di allontanamento dalla vita pubblica gli ridarrebbe dignità personale quindi collettiva, ma questo concetto di generosità è raro quanto il vero matrimonio. che non ha bisogno di essere benedetto da nessuno.

La   codardia  che dilaga lascia ancora una volta la società civile all’oscuro delle responsabilità che quest’ultima ha per non aver capito che  dalla corruzione politica e parlamentare, ne  ha tratto beneficio.

La storia  della nascita della repubblica comincia e nasce sull’inganno, con la connivenza del Vaticano. il vero governatore di questa nazione ed in seguito Andreotti fu il delfino predestinato a far da garante tra STATO-CHIESA e vincitori della seconda guerra mondiale, contro un apparente nemico planetario rosso.

Noi Stato Italiano abbiamo ricevuto finanziamenti da ambo i blocchi, in cambio di locazione della nostra terra, mare ed aria. Abbiamo vissuto un quarantennio florido, ma nessun cittadino si è mai chiesto come mai in così poco tempo siamo arrivati ad avere tutti  lavoro, casa, automobile, vacanze ed ogni confort.

Nessun cittadino si è mai chiesto o ha ragionato fino in fondo sulle stragi che hanno insanguinato la coscienza civile. Nessun cittadino si è indignato al tempo in cui i morti ammazzati venivano liquidati con un bel funerale di STATO e  con solenne omelia nelle chiese da chi si nutre di morte. (quella cristiana  ed in particolare quella cattolica, non è , forse, una religione che si fonda  su un morto ammazzato e messo in croce ogni giorno da 2000 anni?)

Se fossimo un popolo, libero dalla mortificazione dello spirito  ( la chiesa cattolica è colei che la perpetua, domina e governa col rito del battesimo, comunione,  cresima, matrimonio e morte),  senza perdere il  senso sacro della vita,  forse saremmo in grado di far luce su tutto il lato oscuro e assassino che ha accompagnato questo quarantennio di benessere, che ora stiamo pagando a caro prezzo per aver permesso ai governanti di aver dato all’Italia l’illusione di potersi comperare una Ferrari senza  sapere poi  quanto costi mantenerla. Ce ne stiamo accorgendo ora.

Abbiamo dato ascolto a chi ci invogliava a comprare, consumare, facendoci sentire ricchi. Ora le immondizie da residui di questo sfrenato consumismo ci stanno soffocando.

Per concludere, ogni cittadino per diventare degno di una democrazia,  la deve costruire prima dentro di se, andando a cercare il suo vero significato e metterlo in pratica. Dopo di che potrà trasmetterlo ai figli solo col comportamento coerente ed esemplare. Se non si arriverà a questo concetto di democrazia  ci aspetterà  il ripetersi del film che abbiamo interpretato dal 1947 sino ai nostri giorni, continuando a piangerci addosso convinti che il padre ci deve mantenere all’infinito.