Una diversa prospettiva sull’Evoluzione Naturale

Gli elementi minimi costitutivi di tutta la realtà si uniscono e si combinano variamente tra di loro realizzando particelle più grandi. Queste, a loro volta, si organizzano e si collegano.
Le forze e gli elementi in gioco determinano il costituirsi di nuovi elementi, man mano più complessi, in tutte, o quasi tutte, le combinazioni possibili. Cioè tendono alla complessificazione proprio perché hanno in se stessi delle caratteristiche che li portano a ciò. Ad es. in condizioni opportune gli atomi tendono a raggrupparsi in molecole, ma in un certo tipo di molecole e solo in quelle proprio a causa ed in relazione alle proprie caratteristiche.
Potremmo ipotizzare gli elementi costitutivi dell’intero universo allo stato puro scollegati tra loro, ma questo non potrebbe che essere teorico o un attimo iniziale perché subito le forze di aggregazione entrerebbero in azione creando serie innumerevoli di complessificazioni.
Non mi risulta vi siano opinioni in contrasto con la convinzione che la materia cosiddetta “inanimata” si organizzi e complessifichi in base alle proprie forze e caratteristiche intrinseche e ambientali.
Quando invece si comincia a parlare delle prime e più elementari forme di organismi che manifestano aspetti di quella che noi chiamiamo “vita”, generalmente non si ritiene più che tali aspetti siano originati dalle caratteristiche interne di questi organismi, ma che, in qualche modo, venga immessa una forma di “anima”, più o meno evoluta a seconda dei gruppi e varietà che troviamo in natura. Infine, si crede che nella specie umana si verifichi un ulteriore salto qualitativo fondamentale per cui quest’”anima” sia radicalmente e sostanzialmente superiore e persino immortale.
Abbiamo già evidenziato (La specializzazioneLa “realtà”) come sia illogico supporre strani salti nella natura o ancor più bizzarri interventi di qualche entità divina ad ogni generazione di nuovi esseri dotati di qualche forma di vita, per questo ci sembra molto più serio ipotizzare che le caratteristiche che noi consideriamo proprie degli esseri viventi siano già presenti, in qualche modo, fin negli elementi costitutivi della materia (lo “spirito” nella materia), anche se, o non si possono esprimere fino ad un minimo di complessificazione ed organizzazione, o noi non siamo in grado di percepirle, almeno fino a questo grado di capacità scientifica.
I semi hanno già in se stessi tutte sostanze in grado di sviluppare piantine o grandi piante secondo le loro caratteristiche. Così da un piccolo seme si possono sviluppare grandi fusti, tanti rami, foglie e frutti con nuovi semi. Anche  le uova fecondate hanno già tutte le caratteristiche in grado di farle sviluppare negli organismi adulti della loro specie.
Sembra logico e lineare supporre che, allo stesso modo, senza salti qualitativi ingiustificati e strani, gli elementi (o l’elemento) costitutivi di tutta la realtà esistente comprendano già tutte le caratteristiche necessarie a formare tutta la complessità realizzata nel mondo a noi noto e anche a quella che potrebbe venir realizzata in un indefinito futuro, devono quindi comprendere delle qualità tali da rendere ragione sia di tutto il mondo che consideriamo materia inanimata, che di tutto il mondo degli esseri viventi. Per questo, oltre a degli elementi costitutivi fisici, immaginiamo anche una specie di “elemento costitutivo psichico”.

Nell’etere ci sono innumerevoli segnali su tante frequenze diverse; vari strumenti di ricezione manifestano il tipo e le qualità di segnale in base al tipo ed alla perfezione della strumentazione recettiva e di diffusione: o audio o video o audio e video, o mono o stereo, alta fedeltà ecc… la ricezione e diffusione avviene in base ai vari tipi di apparecchiatura e cioè alle caratteristiche dello strumento.
Come intere tribù di aborigeni non immaginano nemmeno l’esistenza di segnali nell’etere, così noi non immaginiamo nemmeno l’esistenza di forze o elementi “psichici” fin dagli elementi costitutivi minimi e nei primi stadi di organizzazione della materia.

Questa impostazione di fondo sulla realtà ci consente un punto di vista diverso dal comune sulla Evoluzione Naturale in quanto la presenza dello “spirito nella materia” in tutti gli aspetti e gli stadi ci fornice un “motore” o “principio attivo” interno in grado di influenzare in modo determinante le varie organizzazioni e sviluppi. In altre parole, come noi siamo in grado di comprensione, progettazione e realizzazione di scelte più o meno grandi ed importanti, oltre e più che la casualità, a determinare l’evoluzione sarebbe una forza interna capace di vari gradi di analisi, di autonomia decisiva e realizzativa.
L’evoluzione, più che dal caso, sarebbe quindi determinata e guidata dallo “spirito nella materia”.

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2 risposte a “Una diversa prospettiva sull’Evoluzione Naturale

  1. L’ipotesi è certo suggestiva, e naturalmente penso che sia difficile confutare l’idea che la materia cosiddetta “inanimata” possa organizzarsi e complessificarsi in base alle proprie forze e caratteristiche intrinseche e ambientali. Se però ci si spinge oltre, con lo “spirito nella materia”, mi domando se non si approdi a un moderno animismo, o nell’antroposofia steineriana. Lo spirito nella materia è in effetti il titolo di un noto saggio di Rudolf Steiner. E come dimenticare “l’intelligenza nella materia”? Ma è forse nel campo della New Age che troviamo concezioni che sembrano vicine a quelle su esposte. “Lo spirito nella materia. Mi piace considerare la Divinità che pervade tutto, materia compresa. Molti, sopratutto nell’emisfero occidentale, credono che lo Spirito sia manifesto solo negli esseri umani (o tuttalpiù negli esseri viventi), unici detentori di un’anima e quindi di Spirito. Non potrebbe essere che il tutto materiale e non, sia intriso dello Spirito che regola l’universo? Il nome più bello che si potrebbe dare è AMORE: una pulsante e perenne sinfonia che tutto abbraccia. Non dimentichiamoci che ai tempi di una non molto remota civiltà l’uomo aveva individuato nella natura: montagne, rocce, fonti di acqua, vulcani, ecc. la sorgente o sede di Divinità o perlomeno manifestazioni di un Dio che spesso veniva già concepito come unico e trino. A queste religioni “primitive” sono seguite altre forme derivanti sopratutto da rivelazioni profetiche di uomini “illuminati” e mi piace pensare come cristiano e con la mia ragione a un Gesù Cristo (uomo-Dio) come espressione massima di fede e speranza che si è presentato a noi con tutto l’AMORE possibile. Provabilmente il cosmo in tutte le sue molteplici forme esistenti, si realizza e “santifica” nel suo “essere naturale”. Il genere umano, unico ad avere la possibilità della scelta, ha sicuramente enormi difficoltà ad inserirsi in questo Spirito Naturale e quindi a unirsi al TUTTO”.
    Vedi link:

    Lo Spirito nella Materia

    Naturalmente non includendo l’artefice. 😛

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    • Grazie Louxien delle tue considerazioni.
      Anzitutto, come probabilmente cercherò di approfondire meglio in seguito, ritengo difficile da sostenere l’ipotesi di un animismo come esistenza di innumerevoli “anime” nelle manifestazioni della materia; mi piace invece l’idea dell’induismo secondo la quale in ultima analisi la realtà sarebbe una ed unica, ma che si manifesta in innumerevoli aspetti e forme; un’idea che proporrei (vedremo in seguito) con “aggiornamenti” significativi in base a quanto ci permettono di ipotizzare le nostre conoscenze attuali.
      Personalmente sono decisamente contrario ad alcuni principi di fondo sia della biodinamica che del biologico: non mi sembrano sostenibili le distinzioni nette e radicali tra mondo “ biologico” e non: tutto, in modi e gradazioni diverse, probabilmente in modo inversamente proporzionale alla specializzazione (se concentriamo lo sguardo sui particolari di un panorama non vediamo l’insieme) per cui quello che ci sembra meno correlato di “psichicità” potrebbe esserlo di più sul piano generale è permeato ed animato da “spirito”. Ogni distinzione tra mondo animato e non perde di senso; tanto più l’idea che quello che proviene dal mondo della “vita” sia dotato di un’energia vitale in più…
      Come ho sottolineato più volte altrove, l’uso del termine “naturale” è ingannevole in quanto propone l’idea che “naturale” equivalga a buono, positivo, vitale, non nocivo, che faccia bene, ecc. infatti, non solo tantissime sostanze, virus, microbi, piante, animali “naturali” sono nocive come e più di tanti prodotti di sintesi, ma, come sappiamo bene, quello che può far bene in un caso o situazione può essere gravemente nocivo in altre. Sotto la bandiera di “prodotti naturali” si nascondono numerosi inganni, grande disinformazione e profittatori senza scrupoli.
      Tutt’altro discorso va fatto invece su uso indiscriminato di prodotti, “naturali” o di sintesi, senza avere la certezza degli effetti collaterali sia sull’ambiente che sulle persone e sugli aspetti concreti di fertilizzazione efficace e sostenibile….

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