Filone di Alessandria

Originale

(Il Platone ebraico) – (30 a. C. ca – 50 d. C. ca)

Integra  l’ebraismo (inteso teologicamente come interpretazione delle Sacre Scritture) con la filosofia classica greca. Secondo lui Mosè è il padre comune ai due tipi di insegnamento.

Da Platone la trascendenza divina e la svalutazione della materia, da Plotinopitagorismo l’anima come  impronta divina, dallo scetticismo radicale l’impossibilità dell’uomo nel raggiungere la verità, dallo stoicismo la compassione e l’universalismo. il Logos come ipostasi divina distinta dall’Uno, dal

Effetti della popolarizzazione del suo pensiero

(secondo Bauer, v. Engels 1882)

Secondo Bauer è il vero padre del cristianesimo (per Engels Seneca stoico ne sarebbe “lo zio“). I Vangeli e le Lettere apostoliche – dimostra Bauer – riprendono Seneca e lo stoicismo – che originariamente erano elitari: di fronte al dominio imperiale romano, di fronte alla distruzione delle religioni nazionali, ecco che la rassegnazione stoica non rappresenta più la sostituzione di una filosofia perduta, bensì la sostituzione della religione nazionale perduta. La conclusione necessaria di questi flussi di idee nella grandi masse fu la formazione della prima religione mondiale possibile.  Nei testi che portano il suo nome si vede fusa la tradizione allegorico-razionalistica ebraica con la filosofia greca, in specie stoica. Questa conciliazione occidente-oriente porta in sé quasi tutti gli elementi innovatori poi fatti propri dal cristianesimo, cioè:

  • l’innata peccabilità dell’uomo
  • il logos che è presso Dio (di cui è la specificità creatrice, l’intermediario Dio-uomini) ed è Dio
  • penitenza non più attraverso sacrifici animali, ma con l’offerta del proprio cuore a Dio
  • disprezzo per i potenti, la carne e la ricchezza, apostolicità dei poveri, degli schiavi, degli emarginati

. L’uomo – rinunciando all’io – raggiunge la felicità nel contatto con Dio,  consentitogli dal Logos (comune a tutti gli uomini – non come conquista bensì come grazia divina). Rispetto all’edificio cristiano manca solo l’idea del  logos fatto uomo.

In tempi di generale dissoluzione le sue tesi, distaccandosi dalla filosofia classica (che nelle sue forme ultime epicuree portava al materialismo ateistico), divennero elementi di una volgarizzazione semplificatrice che portava alla religione del dio unico e dell’anima umana universale.

Allo stesso modo l’ebraismo, volgarizzato nella mescolanza con stranieri, portava alla semplificazione del dio nazionale ebraico Jahveh in un dio unico e creatore, e all’accettazione dell’anima immortale (del tutto estranea al primo ebraismo).

Anche L’Apocalisse canonica, scritta sicuramente in epoca a lui  posteriore, risente della forte commistione greco-giudaica che evidentemente era già entrata in circuito dai tempi di Filone e dei suoi scolari.

Antropologia

Tre parti costitutive dell’uomo: materia, intelletto (mente/anima), spirito. Solo quest’ultima parte è immortale, in quanto infuso direttamene da Dio.

Seguito

Vedere anche Filone di Alessandria

N.B.

Non parla affatto di Gesù nonostante fosse contemporaneo e sia vissuto fino a quasi 20 anni dopo la presunta predicazione e la morte di Cristo; per un maestro di tale levatura, spiritualità e vicinanza alla Palestina sembrerebbe difficilmente spiegabile che non ne abbia parlato se ne avesse saputo qualcosa….

Pare evidente che fino al 50 d.C. ad Alessandria, centro di cultura, commerci e contatti con il mondo ebraico, non si sapesse nulla di un certo Gesù Cristo!

Una risposta a “Filone di Alessandria

  1. Ottimo spunto. Quella di Filone è senz’altro la figura di raccordo prototipico tra l’ebraismo alessandrino post-tolemaico ed il cristianesimo neo-platonisticizzato. Non per nulla molti “padri” lo intesero come un “cristiano prima di cristo”.

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