La Santa Fabbrica della Falsificazione – 1a parte

J’accuse!

Proprio sin dall’inizio della nostra ricerca per svelare la cospirazione di Cristo, incontriamo territorio sospetto, se guardiamo indietro nel tempo e scopriamo che il fondamento reale del Cristianesimo non risulta in alcun modo simile all’immagine fornita dal clero e dalle autorità tradizionali. In verità, l’immagine dipinta dagli interessi acquisiti è molto più rosea e allegra della realtà riguardo alle origini della religione Cristiana: Vale a dire, un fondatore che operava miracoli e pio, ispirò gli apostoli che fedelmente ed infallibilmente registrarono le sue parole e le sue opere poco dopo la sua venuta, e poi andò in giro promulgando la fede con grande piacere e successo nel “salvare le anime”. Contrariamente a questo inganno popolare, la realtà è che, in aggiunta all’enorme quantità di spargimento di sangue che accompagnò la sua fondazione, la storia del Cristianesimo è piena di falsificazione e frode. Questa perfidia e dedizione ad imbrogli è così diffusa che qualunque ricercatore serio deve immediatamente iniziare a dubitare sulla storia stessa. In verità, il racconto Cristiano è sempre stato tanto difficile da inghiottire quanto i miti e le favole di altre culture; eppure innumerevoli persone sono state capaci di sorvolare la mente razionale e crederlo volontariamente, anche se esse possono essere scartate tanto facilmente che le identiche storie di queste altre culture.

Veramente, la storia di Gesù come è presentata nei vangeli, nonostante sia una massa di impossibilità e contraddizioni, è stata così difficile da credere che persino il fanatico “dottore” e santo Cristiano, Agostino (354-430), ammise, “Io non dovrei credere alla verità dei Vangeli se l’autorità della Chiesa Cattolica non mi forzasse a farlo”.1 Ciò nonostante, “il monumentalmente superstizioso e credulone Figlio di Fede” Agostino non deve essere stato troppo resistente, perché egli già aveva accettato “come verità storica la favolosa fondazione di Roma da Romolo e Remo, la loro nascita verginale dal dio Marte, e il loro allattamento dalla lupa…2

Apparentemente incapace di convincersi razionalmente della validità della sua fede, il padre della Chiesa delle origini Tertulliano, (c. 160-200) fece la nota affermazione, “Credo quia incredibilis est – Credo perché è incredibile”.3 Un “ex pagano”, Tertulliano difese veementemente ed irrazionalmente la propria nuova fede, considerata fabbricata da altri pagani, che riconoscevano che il Cristianesimo era “una cosa vergognosa” e “mostruosamente assurda”:

…Io sostengo che il Figlio di Dio nacque; perché non mi vergogno a sostenere una cosa simile? Perché! Ma proprio perché essa stessa è una cosa vergognosa. Sostengo che il Figlio di Dio morì: bene, ciò è completamente credibile perché è mostruosamente assurdo. Io sostengo che dopo essere stato sepolto, egli risorse: e ritengo che ciò sia assolutamente vero, perché era chiaramente impossibile.4

In aggiunta a confessioni di incredulità ugualmente da parte di Pagani e dei Cristiani, noi incontriamo accuse ripetute e ammissioni di falsificazione e frode. Mentre le masse sono spinte a credere che la religione Cristiana sia stata fondata da un operatore di meraviglie storico e che i suoi testimoni oculari che accuratamente misero per iscritto gli eventi della sua vita e ministero in libri meravigliosi che divennero la “Parola di Dio”, la realtà è che nessuno dei Vangeli fu scritto dal suo supposto autore e, in realtà, non si può trovare per iscritto menzione di alcun testo del Nuovo Testamento prima dell’inizio del secondo secolo dell’Era Comune (“CE”), molto dopo i supposti eventi. Questi libri “santi”, quindi, così riveriti dai devoti, risultano essere spuri, e poiché è in essi che noi troviamo la storia di Cristo, dobbiamo avere dubbi anche della sua validità.

Riguardo ai vangeli canonici, Wheless afferma:

I vangeli sono tutti falsificazioni sacerdotali oltre un secolo dopo le loro pretese date… Come detto dal grande critico, Salomon Reinach, “Con l’eccezione di Papia, che parla di una narrativa di Marco, ed una raccolta di detti di Gesù, nessuno scrittore Cristiano della prima metà del secondo secolo (cioè, fino al 150 DC.) cita i Vangeli o quelli che sono ritenuti i loro autori”.5

Bronson Keeler, in A Short History of the Bible, concorre:

Non se ne sente parlare fino al 150 DC., cioè finché Gesù era morto da quasi centoventi anni. Nessuno scrittore prima del 150 DC. fa la minima menzione di essi.6

In The Book Your Church Doesn’t Want You to Read, John Remsburg chiarisce:

I quattro Vangeli erano ignoti ai primi Padri Cristiani. Giustino Martire, il più eminente dei primi Padri, scrisse intorno la metà del secondo secolo. I suoi scritti a prova della divinità di Cristo avrebbero richiesto l’uso di questi Vangeli, se essi fossero esistiti al suo tempo. Egli fa più di 300 citazioni dai libri del Vecchio Testamento, e circa cento dai libri Apocrifi del Nuovo Testamento; ma nessuna dai quattro Vangeli. Il Rev. Giles dice: “gli stessi nomi degli Evangelisti, Matteo, Marco, Luca e Giovanni, non sono mai menzionati da lui (Giustino) – non compaiono nemmeno una volta in tutti i suoi scritti”.7

E Waite dice:

Proprio appena sulla soglia del soggetto, veniamo posti di fronte al fatto, che in tutti gli scritti di Giustino, nemmeno una volta, in alcun luogo, egli menzioni come minimo qualcuno dei Vangeli. Né egli nomina alcuno dei loro supposti autori, eccetto Giovanni. Il suo nome ricorre una volta; comunque, non come autore di un Vangelo, ma in una connessione tale da far sorgere un sospetto molto forte che Giustino non sapesse di alcun Vangelo di Giovanni l’Apostolo.8

Waite afferma ancora:

Nessuno dei quattro Vangeli è menzionato in una qualche altra parte del Nuovo Testamento…. Non è stata mai scoperta alcuna opera d’arte di qualsiasi tipo, nessuna pittura, o incisione, nessuna scultura, o altro relitto dell’antichità, che possa essere considerato fornire prova aggiuntiva dell’esistenza di quei Vangeli, e che sia stata eseguita prima della ultima parte del secondo secolo. Anche l’esplorazione delle catacombe Cristiane fallì nel portare alla luce qualche prova di tale carattere …. I quattro Vangeli furono scritti in Greco. E non c’era alcuna loro traduzione in altre lingue, prima del terzo secolo.9

In The Woman’s Encyclopedia of Myths and Secrets, Barbara Walker riferisce:

La scoperta che I Vangeli furono falsificati, secoli dopo gli eventi che descrivevano, ancora non è largamente conosciuta anche se l’Enciclopedia Cattolica ammette, “L’idea di uncanone completo e chiaro del Nuovo Testamento esistente fin dall’inizio … non ha alcun fondamento nella storia”. Nessun manoscritto esistente può essere datato prima del 4° secolo DC.; la maggior parte furono scritti anche più tardi. I manoscritti più antichi si contraddicono tra loro, come lo fa anche l’attuale canone dei Vangeli sinottici.10

Infatti, come dice Waite, “Quasi ogni cosa scritta fino all’anno 325 riguardante i Vangeli, e tutte le copie dei Vangeli stessi fino allo stesso periodo, sono perse o distrutte”.11 La verità è che esistono pochissimi testi dei primi Cristiani perché gli autografi, o originali, furono distrutti dopo il Concilio di Nicea ed i “ritocchi” del 506 DC sotto l’Imperatore Anastasio, che incluse la “revisione” delle opere dei padri della Chiesa,12 atti catastrofici che sarebbero stati inconcepibili qualora questi “documenti” fossero stati veramente i preziosi testamenti proprio degli Apostoli stessi riguardanti il “Signore e Salvatore”, il cui supposto avvento era stato così significativo da costituire la scintilla di profondo fanatismo e guerre senza fine. Ripetendo quella che sembrerebbe una assoluta bestemmia, nell’11° e 12° secolo l’”infallibile Parola di Dio” fu “corretta” di nuovo da una varietà di funzionari della Chiesa. In aggiunta a queste “revisioni” di grande rilievo ce ne sono state molte altre, inclusi errori di copiatura e di traduzione e mutilazioni deliberate ed offuscamento del significato.

Non sono mai stati solo i detrattori non credenti che hanno fatto tali accuse di falsificazione e di inganno da parte degli scrittori biblici. Invero, quegli individui che inventarono alcuni delle centinaia di vangeli ed epistole “alternative” che venivano fatte circolare nei molti primi secoli ammisero anche che loro avevano falsificato i testi. Riguardo a questi numerosi manoscritti, come viene citato da Wheless, la Enciclopedia Cattolica riconosce:

Spiriti intraprendenti risposero a questo naturale desiderio attraverso pretesi vangeli pieni di favole romantiche, e dettagli fantastici e sensazionali; le loro storie inventate furono lette avidamente ed accettate come vere dalla gente comune che era priva di qualsiasi facoltà critica e che era predisposta a credere quello che nutriva così sfarzosamente la loro pia curiosità. Sia i Cattolici che gli Gnostici furono coinvolti nello scrivere queste storie inventate. I primi non ebbero altro motivo che di una PIA FRODE.13

Citazioni:

1. Stemer, 168.

2. Wheless, FC, 163.

3. Wheless, FC, 145.

4. Doane, 412.

5. Wheless, FC, 94.

6. Keeler, 23.

7. Leedom, 173.

8. Waite, 307.

9. Waite, 346.

10. Walker, WEMS, 469.

11. Waite, 461.

12. Higgins, I, 680.

13. Wheless,FC, 99-100.

Traduzione da “The Christ Conspiracy” di Acharya s

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