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Dio….. addio.

Fino a che sentiremo la necessita di costruirci un dio a nostra immagine e somiglianza dobbiamo considerarci ancora dei bambini che hanno paura di crescere, che non hanno il coraggio di tagliare il cordone ombellicale.

Lo squilibrio tra il rimanere bambini e la natura che ci fa crescere, arriva quando, nostro malgrado, la vita ci mette difronte alle prove di coraggio. C’è chi osa  sconsideratamente per dimostrare agli altri di essere di più…e ci rimette la penne, chi invece pavidamente esita e per non riconoscersi codardo si nasconde dietro infantili giustificazioni (tipo “io ce l’ho messa tutta”  oppure  “ce l’hanno tutti con me”, “se non mi fossi ammalato”) altri  dopo meditazione più o meno profonda decidono di osare ma se le cose non sono andate come speravano si rimetteno alla volontà di dio . Altri, pochi in verità, stanchi di sbattere contro un muro, mollano la lotta contro  e stufi di sottomettersi al  dio  la rivolgono contro se stessi in cerca di verifiche tirando fuori il coraggio per assumersi le renponsabilità sugli esiti delle loro azioni.

La moltitudine, rimane ancora e  comunque quella che si lascia vivere dalle leggi di dio. Non dicono mai nulla di nuovo, non inventano, non modificano, non arricchiscono lo spirito. Costoro equivalgono ai geni messaggeri, come tanti piccoli mercurii trasportatori facendo proprie leggi vecchie quanto il mondo.

Costoro in compenso, vanno a bussare alla porte per dirci ” dio ti vuole bene lo stesso”, oppure si imbottiscono di tritolo e vanno nei supermercati a farsi esplodere in suo nome , oppure dichiarano guerra in nome della pace divina, oppure si insinuano nella cosa pubblica (e sono i più fubacchioni che non credono affatto) facendo leva sulla paura del timore di dio e sulle indulgenze degli eletti in terra. Costoro dominano, possiedono e plagiano proprio quelli che non vogliono screscere e allo stesso tempo fa comodo essere mantenuti dal padre (celeste) vestito da dio terreno.

Grazie ad internet, siamo in grado di capire ed essere informati di come noi uomini viviamo su questo pianeta.

Protestiamo contro i soprusi, gli abusi e gli sterminii di beni e persone. Ci imbranchiamo in crociate contro i potenti senza riflettere sul fatto che il benessere che abbiamo raggiunto ci coinvolge nel bene e nel male.

Chi è disposto ad ammettere che dal traffico della droga, delle armi, dalla vendita dei farmaci, dall’estrazione di petrolio, oro, argento, rame, silicio, uranio e tutti quei metalli pregiati per l’industria elettronica,  noi ne ricaviamo indiretto beneficio? Anche le scie chimiche, che stanno stravolgendo il tempo ed il clima servono a ricevere-trasmettere meglio le comunicazioni satellitari (anche se lo scopo primario non è questo).

Banchieri, finazieri, petrolieri, trafficanti di ogni genere, rappresentanti di varie religioni e politici al loro servizio, sono diventati i nuovi dei, convinti di poter governare il mondo e l’universo e noi dietro a protestare ma contemporaneamente accettiamo le loro offerte propagandistiche di consumo. Da noi in Italia, l’automobile e la casa sono il motore che fa circolare denaro più o meno lecito ma allo stasso tempo abbiamo permesso che questi beni siano diventati un eccesso inarrestabile ed irreversibile. Gli alberi si abbattono per far posto ai parcheggi ed i terreni fertili si sacrificano al cemento. Siamo arrivati a “coltivare” pannelli solari.

Se quanto detto ed analizzato corrisponde a verità, non vedo soluzione al baratro, a meno che a livello individuale si cominci a ridimensionare coscientemente la propria vita.

Per stravolgere il nostro vivere quotidiano dobbiamo iniziare proprio a rimettere in discussione il dio al quale ci siamo affidati per secoli, visto che il risultato delle sue leggi ha portato,  l’umanità alla ingordigia, al sopruso, alla prevaricazione e mortificazione di tutte le leggi umane.

Dobbiamo imparare a camminare da soli confidando nelle nostre capacità e accettazione dei limiti, che sono la prova della nostra natura  terrena e divina allo stesso tempo.

E’ un atto coraggioso e che fa paura, paura di rimanere senza meta e riferimenti, ma un fatto è certo se non ce lo imprimiamo da soli, gli eventi ci costringeranno e chi non ha sperimentato su di se a piccoli passi le prove di coraggio, la sorte non sarà certo indulgente.

Non è un malaugurio, ma una riflessione emersa attraverso l’analisi degli eventi che hanno attraversato tutte le civiltà che sono misteriosamente scomparse in brevissimo tempo, le cui tracce si sono ritrovate dopo secoli.

A nostra consolazione per i posteri, l’ immondizia perlerà per noi.