Il Serpente nella Bibbia e nei miti

Il simbolo del serpente si trova per tutto il mondo e rappresenta la saggezza divina, come viene confermato da Gesù, che viene fatto dire, “Siate saggi come serpenti”. Il serpente era il “consorte fallico” della Dea, e i serpenti venivano trovati sotto i suoi templi, usati apparentemente per indurre trance profetiche ed allucinatorie dal loro veleno. La regina Egiziana Cleopatra potrebbe essere morta durante un tale rituale con un aspide, se questa non è una storia apocrifa. Queste sacerdotesse femmine erano chiamate “pitonesse” e, in quanto erano recettrici di profezia e rivelazione divina, furono insultate da Ezechiele perché acquisivano conoscenza “dalle loro stesse teste”, come se il loro modo di rivelazione fosse stato diverso dal suo.

La perdita della pelle da parte del serpente ed il suo costante rinnovo lo rese un simbolo di eternità ed immortalità, e così di divinità e di molti dei. Infatti, il titolo “serpente” in precedenza, invece di essere una diffamazione, dava l’idea di compiti sacerdotali. Come riferisce Pike:

Nei Misteri del bue-cornuto Bacco, gli officianti tenevano serpenti nelle loro mani, li alzavano sopra le loro teste, e gridavano forte “Eva!” il nome generico orientale del serpente, e il nome particolare della costellazione nella quale i Persiani situavano Eva ed il serpente.13

Questa descrizione rivela le origini dell’esortazione del Nuovo Testamento di “prendere su serpenti”, e quelli che partecipano a tali rituali stanno continuando una antica tradizione che data almeno a 4.000 anni fa.

Anche se nella ideologia Giudeo-Cristiana il serpente viene rappresentato come male, non fu considerato sempre così dagli Ebrei. Come riferisce Walker:

I primi Ebrei adottarono il dio serpente che veneravano tutti i loro contemporanei, e i membri del clan sacerdotale Giudeo dei Leviti erano “figli del Grande Serpente”, cioè, di Leviathan, “quello che si contorce”.14

La venerazione degli Ebrei per il dio serpente è chiara dai Numeri 21:9: “Mosè fece un serpente di ottone, e lo pose su un palo, e accadde che se un serpente aveva morso qualsiasi uomo, se egli avesse guardato il serpente di ottone egli sarebbe vissuto”. Di questo interessante feticcio, Stone dice, “E in Gerusalemme stessa c’era il serpente di bronzo, che si diceva datasse indietro al tempo di Mosè e custodito lì nel tempio come tesoro, come un idolo sacro fino a circa il 700 A.C.”.15

Come notato, il culto di Mosè del serpente, cadde di favore durante il regno di Ezechia, re di Giuda, che “rimosse le alture, ruppe le colonne, e abbatté l’Asherah. Ed egli fece a pezzi il serpente che aveva fatto Mosè, poiché fino a quei giorni il popolo di Israele aveva bruciato incenso ad esso; esso era chiamato Nehushtan” (2 Re 18:4). In aggiunta, Walker riferisce:

Il Nehushtan biblico era una deliberata mascolinizzazione di un serpente femmina simile, Nehushtah, Dea di Kadesh (che significa “Santo”), un santuario come quello della Pitonessa. Gli Israeliti apparentemente violarono il santuario e violentarono le sue sacerdotesse, ma “Mosè e Jahvè dovettero placare la dea del serpente di Kadesh arrabbiata, ora deposta, con l’erigere a lei una immagine di ottone…. Mitologicamente, il serpente è sempre una divinità femminile”.16

In aggiunta, nella Bibbia il serpente, denigrato “all’inizio”, quindi venerato, quindi di nuovo denigrato, viene venerato ancora una volta quando viene associato più tardi a Cristo, come un “modello” di lui: “E come Mosè alzò il serpente nel deserto, allo stesso modo il Figlio dell’Uomo deve essere alzato su” (Jn. 3:15). Veramente, il serpente era considerato il salvatore dell’umanità per il suo ruolo nel portare saggezza.

Naturalmente, il serpente è un simbolo celeste, che rappresenta sia la costellazione del Serpente che i cieli interi, con il sole come un occhio e la luna come un altro. Il serpente era il “Principe dell’Oscurità”, il governatore del cielo notturno, e la sua denigrazione è anche un rifiuto del culto stellare in favore di quello solare.

Citazioni:

13. Pike, 494.

14. Walker, WEMS, 905.

15. Stone, 209.

16. Walker, WDS.SO, 387.

 

Bibliografia

Da “The Christ Conspiracy” di Acharya s

Una risposta a “Il Serpente nella Bibbia e nei miti

  1. Barbara Walker è nota per “femminilizzare” tutto (infatti è ferocemente femminista): non è esistita nessuna divinità serpente femmina chiamata nehustan, tantomeno a Qadesh; e nel caso, non ci sarebbe nulla di cui vantarsi.
    Secondo: falso è anche che il serpente sia “sempre” femminile: è antropologicamente provato che al 90% sia un simbolismo del padre primordiale.
    Terzo: la citazione evangelica è correttamente traducibile “siate FURBI come serpenti”!
    Quarto: è chiaro dalla Bibbia che gli avversari di Mosè non fossero delle “sacerdotesse”, tantomeno chiamate “pitonesse” (che è un termine appartenente al mondo greco).

    La sparata di Albert Pike (massone) poi non ha dove arrivare: le baccanti gridavano tutt’al più “evoè“, che non ha nulla a che vedere con Eva (ebraico, e che proviene da una radice di significato assolutamente irrealato con evoè)! Ma forse il generale Pike aveva letto di fresco certe altre cretinate di Teofilo d’Antiochia in merito…

    Che dire? Ennesima ottima prova del bel bagaglio culturale da cui parte “Acharya S” per preparare i “libri” che ammannisce agli sprovveduti (che cacciano volentieri i soldini per riempirsene la testa…)! Certe cose sono essenzialmente sintomo di una mentalità bacata, per la quale tutto quanto opposto e “ribelle” alle divinità “del bene” (che sono false come tutte le altre) ed al sistema da esse sotteso, diventa cosa da idolatrare… Suggerirei dunque alla Walker ed alla sua accolita “Acharya S” di mettere una mano sulla bocca di un cobra, per vedere l’effetto che gli fa…
    E’ comunque vero che il serpente abbia ricevuto un significato negativo soltanto tra ebrei e cristiani (o meglio, più tra questi ultimi, dato che i primi distinguevano tra il simbolismo nocivo e quello “curativo” del serpente, condiviso con i greci).

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