La rivincita del falso proditorio

“Un atto di buon senso da tutti auspicato perché rispetta quello che è la tradizione viva del nostro Paese” e perché “riconosce un dato storico oggettivo secondo cui alla radice della cultura e della storia europea c’è il Vangelo che è riassunto in Gesù Crocifisso”.

Così commenta Bagnasco, dalle righe del Secolo XIX, a proposito della sentenza di Strasburgo che, giorno 2 marzo 2010, ha bocciato l’appello di rimozione dei crocefissi presentato il 3 novembre 2009.
I bigotti non gongolino: queste cose non accadono perchè “c’è l’aiuto di Dio”, bensì perchè si vuole che perdurino, chiudendo occhi e orecchie di fronte all’evidenza più sfacciata.
Questi falsari, sempre abili a fare orecchie da mercante unitamente ai politicanti che gli tengono bordone, fanno finta di disconoscere che dietro quel “dato storico oggettivo” (!?) svoltosi sotto l’egida del crocefisso, non ci sia un reale personaggio storico veramente vissuto così come dicono le loro favole raffazzonate, bensì un’accozzaglia di predoni guerriglieri, unificati da un nome comune e convogliati in un’unica maschera di sintesi, che simboleggia la fine accorsa a chiunque avesse sfidato gli invasori ed i sacerdoti, loro complici. E questo dato di fatto, che il sottoscritto ha dimostrato unitamente all’inesistenza del “Dio-padre” (definita “indimostrabile per nessun grande filosofo al mondo”…), viene semplicemente passato sotto silenzio al fine di far perdurare la struttura sociale che ristagna da venti secoli sotto quel “simbolo”.
Hai detto bene, dunque, caro cardinale: sappiamo che quel simbolo riassuma questi concetti, e che se lo togli dai muri viene meno non tanto l’identità (davvero una bella identità!) dell’italiano, bensì il catalizzatore della sua sottomissione. Ecco per quale motivo tutto questo accanimento per un simbolo altrimenti grottesco e morboso.
Mi chiedo fino a quando dovremo sopportare questa grandiosa menzogna, in cui nome sono stati perpetrati crimini e soprusi, già a partire dal fatto che la stessa favola di “Gesù di Nazareth” viene fatta passare per verità “indubitabile”.
E così, dovremmo sopportare ancora di vivere in una società basata su favole, ed i cui “manager” basano la loro “credibilità” ed “autorità” su menzogne confidando nel beneplacito di beoti che godono nel credersi onorati della visitazione di esseri ultraterreni, discesi da ultramondi immaginari a rallegrare la loro miserabile e peccaminosa esistenza? Questa, purtroppo, è l’Italia, da due millenni ad oggi.

2 risposte a “La rivincita del falso proditorio

  1. 1) Purtroppo la Chiesa Cattolica, come altre religioni, attua un indottrinamento totale ed esclusivo fin dalla più tenera infanzia, quando i bambini non possono avere alcun senso critico o alcuna idea indipendente come anticorpi a tale indottrinamento…
    2) Fino a pochi decenni fa, generalmente i seminaristi erano “reclutati” tra i minorenni (persino decenni) cresciuti in famiglie o ambienti religiosi….per cui, ancora senza anticorpi, venivano avviati ad una spirale di indottrinamento ed autoconvinzione con informazioni preselezionate e l’esclusione di “versioni diverse”…
    3) Persino il clero “istruito” e ben preparato ha avuto un “indirizzamento” e persino un “auto-indirizzamento” condizionati da tutta la cultura e le esperienze “orientate” precedenti.
    4) Per queste ragioni ed altre del genere, i credenti, persino i più preparati e studiosi, considerano “assurde” o “intellettualmente inaccettabili” tutte quelle pubblicazioni e le ricerche che mettono in dubbio la verità e la storicità fondamentale su cui si fonda la loro fede.
    5) Nella stragrande maggioranza dei casi, non si tratta di malafede, inganno o frode, ma di essere cresciuti con i paraocchi a causa di pesanti condizionamenti e/o mancanza di informazioni seriamente diverse….

    "Mi piace"

  2. La frode e la malafede ci saranno comunque, qualora, anzichè prendere atto dei dati apportati, si continuerà a fare orecchie da mercante: e lo si farà inconsciamente o meno, sia per salvaguardare la propria “missione” (leggasi “pagnotta”) che “il bene di tutti” (leggasi “per rinsaldare l’ignoranza bovina di chi ti elargisce la pagnotta”).
    E ci sarà sicuramente malafede, anche e soprattutto, da parte delle gerarchie più alte, dalle quali i “quadri intermedi” preposti alla formazione dei preti, ricevono gli ordini sul modo in cui indottrinare i predicatori (addestrati nella piena consapevolezza del fatto che devono andare a fare i commedianti: v. ad es. certe sparate di Liguori in merito alla “formazione” del retore cristiano…): queste sapranno di certo come stanno le cose.

    "Mi piace"

Lascia un commento