Annullamento del Battesimo – Lotta contro la sua amministrazione a neonati – Denuncia dell’indottrinamento dei minorenni

Dopo la crescente ingerenza e prepotenza della Chiesa nella politica e nei sistemi di comunicazione e, soprattutto, dopo gli attacchi alla legge sull’interruzione della gravidanza, l’enciclica “Spe Salvi”, ecc., invece di parare mestamente i colpi che ci arrivano ogni giorno da ogni parte, non sarebbe meglio passare al contrattacco?

Una campagna per lo sbattezzo è già parecchio e, se viene fatta da molti siti e blog può essere un ottimo inizio, ma ci sono altri aspetti importanti da considerare e, forse si può fare anche altro e di più:

a) E’ innegabile che un neonato sia totalmente incapace di intendere e di volere.

b) Non ci è del tutto chiaro come si possa configurare l’amministrazione di un “sacramento” così impegnativo per le conseguenze che provoca a neonati incapaci di intendere e di volere. Si potrebbe considerare “circonvenzione di incapace”? (ai giuristi “l’ardua sentenza”…).

c) La stessa Chiesa, attraverso la “Sacra Rota” – oggi denominata “Tribunale Apostolico della Rota Romana”, riconosce la nullità di un matrimonio nel caso, al momento dell’atto, ci sia stato qualche impedimento alla libertà, alla consapevolezza o alla volontà da parte di uno o di ambedue i coniugi.

d) Perché mai un “sacramento” può essere riconosciuto nullo o annullabile e un altro no, nonostante che nel secondo caso l’incapacità di intendere e di volere sia innegabilmente molto superiore ed evidente?

e) La scelta dei genitori o di altri non è sufficiente neanche nel caso del matrimonio.

f) L’esistenza del Limbo era stata postulata per “trovare una sistemazione” per i piccoli non ancora battezzati. Si voleva evitare loro l’inferno per l’eternità…

g) La Chiesa ha abolito ufficialmente il limbo. Da Corriere Della Sera: Un documento della Commissione teologica internazionale approvato dal Papa e pubblicato il 03/05/07 afferma infatti che il tradizionale concetto di limbo – luogo dove i bimbi non battezzati vivono per l’eternità senza comunione con Dio – riflette una «visione eccessivamente restrittiva della salvezza»…….«LA GRAZIA HA PRIORITA’ SUL PECCATO» – L’abolizione del limbo non è un fatto solo teorico: il testo pubblicato oggi lo definisce «un problema pastorale urgente», perché il numero dei bimbi morti senza battesimo è in aumento sia perché molti genitori non sono cattolici sia perché molti piccoli sono «vittime di aborti». L’argomento principale del testo è che la misericordia di Dio «vuole che tutti gli esseri umani siano salvati», la Grazia ha priorità sul peccato, e l’esclusione di bambini innocenti dal Paradiso non sembra riflettere lo speciale amore di Cristo per «i più piccoli».

(Notare che l’esigenza di abolire il Limbo nasce dal numero eccessivo di bambini; non dal concetto stesso di bontà divina! Se fossero stati molti meno, il Limbo probabilmente non sarebbe stato abolito!). Non che in passato non si avesse notizia del fatto che «LA GRAZIA HA PRIORITA’ SUL PECCATO», ma si preferiva far riferimento ad altri testi della Bibbia più severi: nella Bibbia c’è di tutto, per cui è facile trovare i testi o i concetti adatti al proprio scopo…

h) Se i bambini che muoiono senza essere stati battezzati vanno in paradiso, sui feti l’aborto ha conseguenze molto meno gravi!!!

i) Se il feto fosse lasciato vivere, rischierebbe di finire all’inferno per l’eternità; così, almeno “agguanta” il paradiso! Potendo scegliere molti che credono nel rischio dell’inferno ci farebbero la firma!

j) Una azione pubblica di gruppo (class action) farebbe emergere l’assurdità delle posizioni ecclesiastiche.

k) Battezzare minorenni incapaci di intendere e di volere costituisce una pratica da condannare e da far cessare. Lo stesso vale per l’insegnamento della sola religione cattolica a minorenni (non ancora sufficientemente capaci di intendere e di volere) come se fosse l’unica o “la verità”. Sarebbe accettabile solo la proposta di una storia delle religioni…

l) Una richiesta ufficiale di gruppo per l’annullamento, vista l’evidenza delle prove, dovrebbe essere possibile con un solo processo e una sola sentenza con immediate disposizioni alle parrocchie per l’annullamento o, in subordine, lo “sbattezzo”. Se opportuno, si potrebbe fare anche uno o più processi o rivolgere una interpellanza alla Corte Costituzionale…. (ai giuristi lo studio del miglior modo di procedere…).

m) I costi potrebbero essere molto ridotti se si accorpano migliaia di richieste e/o si potrebbero avere contributi volontari….

n) Lo sbattezzo è a valle del problema e non lo risolverà mai per cui sarebbe una lotta senza fine.

o) L’annullamento e la denuncia della illegittimità della pratica di battezzare persone incapaci di intendere e di volere sarebbero definitive se riconosciute tali dalla giurisprudenza comune.

p) Anche se non fosse possibile ottenere un pronunciamento giuridico, già la denuncia pubblica della pratica di battezzare dei minorenni sia da evitare, molti genitori se ne asterrebbero.

q) La cosa si spargerebbe anche in molti stati esteri.

r) Senza il reclutamento dei bambini, in poco tempo la Chiesa sarebbe ridotta al lumicino: quanti si battezzerebbero da grandi? Tanti, tanti meno. Solo quelli realmente convinti.

Supponiamo che, a seguito di una campagna sull’argomento si riuscisse a trovare qualche centinaia di persone disposte a fare una azione di gruppo. Anche ammesso e non concesso che perdano la causa, l’eco sarebbe notevole e sarebbe un primo passo da riproporre alla prima occasione ed evitando le difficoltà e i tranelli del primo caso.

In sintesi si potrebbero attuare due strategie: 1) lotta contro le forme di “reclutamento” di minorenni, soprattutto contro il battesimo ai neonati, 2) campagna per l’annullamento dei battesimi ai neonati.

Per ambedue le strategie si dovrebbe valutare l’opportunità o meno di ricorrere a processi civili ed, eventualmente, i modi più idonei per farlo.

– Anche se la battaglia può essere difficile, vale la pena combatterla.

Che ne dite?

Vedere anche:

Coordinamento e Rappresentanza dei Laici

Strategia e rilancio della campagna di “Sbattezzo”

12 risposte a “Annullamento del Battesimo – Lotta contro la sua amministrazione a neonati – Denuncia dell’indottrinamento dei minorenni

  1. In Spagna la Chiesa si è ingerita nella campagna elettorale per le prossime elezioni ed è successo il finimondo. Tutti a favore del governo socialista.
    Mi chiedo perché ci facciamo governare qa questo branco di debosciati.

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  2. concordo pienamente con quanto scritto.
    ma anke sbattendolgi la verità in faccia farebbero finta di niente, come hanno sempre fatto.
    Ma vale sempre la pena combattere.

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  3. spiritualrationality

    A seguito di una “class action” e campagne martellanti, molti si cancellerebbero dagli elenchi cattolici…. e non figurerebbero più nei sondaggi e nei “rapporti di forza”. Inoltre, la consapevolezza che il battesimo e l’indottrinamento ai minori sia una cosa da evitare, porterebbe un calo notevole nelle fila dei fedeli. Anche se, come dice Enrico, “facessero finta di niente” la società civile sarebbe influenzata molto meno, anche perchè le posizioni vaticane sarebbero considerate molto meno determinanti ai fini elettorali…

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  4. Buongiorno, da molto tempo sono interessato a ricevere l’annullamento del mio battesimo, ma non so da che parte iniziare ed a chi rivolgermi. Avete qualche consiglio da darmi? Grazie

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  5. Buongiorno.
    Puoi trovare tutte le indicazioni a questo indirizzo:

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  6. Scusa, non è venuto l’indirizzo. Eccolo:
    http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/#09

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  7. so che questo commento non sarà molto gradito, ma io provo lo stesso a esprimere la mia opinione.

    1) il battesimo si riceve da bambini (una volta ti assicuro non era così) e proprio perchè a quell’età non si è ancora piccoli la chiesa prevede un altro sacramento, quello della CONFIRMAZIONE (la cresima) in cui da adolescenti o adulti si conferma la scelta fatta per noi dai nostri genitori quando eravamo piccoli. Molte persone non chiedono di ricevere la cresima proprio perchè hanno fatto nella vita delle scelte diverse da quelle dei propri genitori.

    quando si è così piccoli sono i nostri genitori a decidere per noi in tutto e per tutto, non solo nelle questioni religiose, ma anche in quelle educative. spetta ai genitori decidere come educare il proprio figlio e spetterà poi al figlio decidere come condurre la propria vita una volta raggiunta l’età adulta.

    2) sono perfettamente d’accordo con te quando dici che nelle scuole non dovrebbe essere insegnata strattamente la religione cattolica ma la storia delle religioni, soprattutto adesso che stiamo andando verso una società multiculturale e multireligiosa. io sono stata molto fortunata e ho avuto una prof di religione che negli anni delle superiori (proprio quelli in cui ognuno di noi forma la propria coscienza e si avvicina all’età adulta) ci ha fatto discutere con rappresentanti di altre religioni e sugli argomenti come aborto, divorzio etc. lasciandoci liberi di esprimere tutte le nostre opinioni anche se contrarie a quello che sosteneva la Chiesa, lei ha sempre tenuto una posizione neutrale.

    3) sono d’accordo con te anche quando dici che la chiesa tente a essere troppo ingerente nella vita politica italiana. sostengo da cristiana la posizione di Cavour “libera chiesa in libero stato”.

    4) il modo di affrontare la questione mi è sembrato più laicista che laico, un atteggiamento quasi fondamentalista, desideroso di imporre anche a chi non condivide la propria idea (proprio quello che dici faccia la chiesa)

    capisco, tu non credi in dio però questo non vuol dire che io non potrò far battezzare i miei figli. io farò loro conoscere cristo, quando saranno grandi sarà una loro scelta consapevole e autonoma se seguirLo o meno.

    grazie per lo spazio e scusare per la lunghezza del commento.
    Chiara

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  8. Dal punto di vista sociale, il battesimo ai bambini non avrebbe grande importanza se la Chiesa Cattolica non utilizzasse il numero dei battezzati per far valere il proprio peso politico. Poiché i battezzati rappresentano la maggioranza dei cittadini mentre il numero di quelli che credono veramente nella dottrina della Chiesa (quelli che si sarebbero fatti battezzare volontariamente da adulti) sono assai meno della metà della popolazione, è evidente la differenza di peso politico che ne deriva…..
    Vedere “PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?” (http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/#05)
    Ma l’aspetto fondamentale riguarda l’indottrinamento e il legare i bambini ad una sola delle tante opinioni religiose come se fosse la verità assoluta; l’unica vera religione.
    Chi nasce in Italia viene generalmente indottrinato col Cristianesimo; chi nasce in un paese arabo viene imbevuto solo di religione e cultura islamica; chi nasce in Afganistan riceve solo istruzione religiosa e cultura talebana; ecc….
    “Dateceli dai cinque ai dieci anni e saranno nostri per tutta la vita” affermava de Maistre riferendosi ai bambini.
    Per capire meglio, ad es., che dire del fatto che i genitori talebani diano ai loro figli solo la loro versione religiosa? Genitori di differenti religioni trovano giusto educare i figli in base ad ambedue le opinioni o delle religioni principali. Non è forse l’atteggiamento migliore?
    Poiché esistono innumerevoli concezioni religiose, molte delle quali si arrogano la derivazione e la “verità divina”, ovviamente, l’atteggiamento più giusto di educare le giovani menti sarebbe un insegnamento religioso generale, non legato ad una delle tante opinioni….
    Quale è il reale bene dei bambini: essere educati col paraocchi o con apertura mentale sulle diverse religioni?

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  9. Qual è il bene reale dei bambini?

    Io sono credente, per me la reglione cattolica non è un’opione ma la Verità, Cristo è morto e risorto per la salvezza di tutto gli uomini e perchè potessimo essere di nuovo in comunione piena con Dio.
    questo non significa che non ci siano altri credo e altri modi di arrivare alla piena comunione con Dio (qualunque idea uno abbia di lui).

    il fatto di credere in una religione non significa non avere apertura mentale sulle diverse religioni. io sono sempre stata affascinata da culture diverse dalla mia e dalle altre religioni.

    parlavo con un amico che insegna religione alla scuola elementare di questo problema, mi raccontava delle difficoltà con classi con bambini di religioni differenti (ci sono e sono innegabili in modo particolare con i testimoni di geova e i musulmani).
    Mi raccontava ancora che si insegna già alle elementari un po’ di storia delle religioni e che quindi lui ha spiegato ai bambini quali sono i punti in comune e quali le differenze con la religione cattolica.

    questo secondo me significa apertura mentale. resta sempre valido il fatto che poi da adulto una persona può sempre fare le proprie scelte e decidere di convertirsi. (la mia prof di mate del liceo a un certo punto si convertì al buddhismo, venne a spiegarci il suo cammino proprio invitata dalla prof di religione)

    gli estremi dell’educazione religiosa sono due:
    1) il fondamentalismo, di cui hai già detto tu, e su cui mi trovi d’accordo. è sbagliato crescere i bambini con l’idea che solo quella religione esiste e che tutto il resto sia male e sia soprattutto da combattere (perchè i talebani sono così)
    2) il relativismo, per cui tutto è piùo meno uguale e non vale la pena credere in niente, fare una scelta.

    ti assicuro che il fatto di avere scelto, prima attraverso i miei genitori e poi personalmente da adulta, di seguire Cristo non significa per me avere il paraocchi.

    per quanto riguarda il fatto che la chiesa usi i dati dei battezzati per avere peso politico c’è da dire che una certa parte del nostro corpo politico sfrutta allegramente questa cosa e non cerca in nessun modo di arginare questo atteggiamento delle gerarchie ecclesiastiche.

    in ultimo vorrei ricordarti che la Chiesa è da intendersi soprattuto come la comunità dei credenti e non solo come la struttura ecclesiastica. ci sono tantissime persone che ogni giorno cercano di vivere il messaggio di cristo e danno testimonianza della propria fede senza per questo cercare di imporre il proprio credo. ti faccio un esempio: Madre Teresa di Calcutta

    Chiara

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  10. Sono cresciuto all’interno del mondo cattolico; ho approfondito quei temi notevolmente più della media dei credenti, ed ero profondamente convinto delle “verità” Cristiane. Poi, seguitando l’approfondimento, ho cominciato a vedere incongruenze, errori, ecc…. Dopo lungo e doloroso percorso e ricerca personale e di studi in merito (anche delle religioni principali) mi sono convinto che il Cristianesimo deriva da miti, riti, sapienze e culture precedenti o in fermento nel mondo pagano del tempo e dalle esigenze del potere Romano. Mi sono convinto che Gesù non sia mai esistito o che, al massimo sia stato uno dei tanti “maestri di verità”/predicatori per rovesciare il potere dei Sacerdoti e dei Romani……
    Oggi, se mi comparisse Gesù di persona, 1) penserei ad una mia allucinazione, b) farei fare tutte le analisi scientifiche possibili, 3) anche ammesso che risultasse “reale”, considererei che prima di considerarlo Dio, dovrei poter escludere tutte le infinte possibilità che passano tra il finito e l’infinito, tra il contingente e relativo e l’Assoluto….4) dovrei poter escludere tutte le spiegazioni che potrebbero essere offerte dalle future scoperte scientifiche o di qualche essere extraterrestre…..
    Se i contenuti della fede fossero dimostrati o dimostrabili, non occorrerebbe la fede. Infatti non occorre fede per dire che 5+5 fa 10; basta provarlo. Se tali contenuti non sono dimostrati o dimostrabili, perché e con quale spregiudicatezza si fa il salto dalla opinione alla certezza?
    Nella impossibilità di avere prove certe, al massimo si potrebbe accettare come opinione o ipotesi.

    Vorrei farti notare che tutti gli esempi di apertura mentale che citi sono sempre e comunque all’interno del sistema, proposti, letti, e interpretati nell’ambito di quella cultura…Prova a vedere e interpretare tutto dal punto di vista Mussulmano o Indù o Buddista…..

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  11. Dimenticavo: generalmente si crede soprattutto perché la propria fede porta esperienze di profonda spiritualità, soddisfazione interiore, risposta alle domande fondamentali dell’esistenza, esperienze “mistiche” più o meno profonde, ecc. Ma, in vari modi, un po’ tutte le religioni offrono questi aspetti. Anzi sono comuni anche in una spiritualità che non ha certezze sulle “cose divine”. Non possono pertanto essere considerati prova della verità di alcuna fede religiosa.
    In pratica la spiritualità è comune agli esseri umani e viene vissuta in relazione alle proprie sensibilità, disposizioni, cultura, capacità di interiorizzazione, ecc.

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  12. tutto è letto e interpretato all’interno della “cultura” cristiana perchè è questa la mia storia e la mia scelta!
    io non posso prescindere dalla mia storia e dalla cultura in cui sono nata e cresciuta, è utopistico credere che la realtà possa essere letta in modo oggettivo (come sostenevano gli illuministi). se fossi nata in una famiglia buddhista o induista o musulmana, provabilmente interpreterei le cose da un altro punto di vista ma spererei fortemente di avere la medesima apertura mentale che ho oggi.

    certo, tutte le religioni offrono aspetti di spiritualità e di cammino verso il divino etc. questo è assodato, ognuno deve essere libero di scegliere la propria strada verso Dio (qualunque nome gli si dia). questa tensione verso l’infinito/divino è quello che accomuna tutte le religioni e i credenti e i non credenti.
    credo sinceramente che tutti gli uomini tendano alla spiritualità in qualche modo, ognuno secondo la propria sensibilità.

    io non baso la mia fede su esperienze di soddisfazione interiore, i miei genitori mi hanno cresciuta nella fede cristiana e io ho scelto di continuare sulla stessa strada, questo non significa che non mi sia posta domande e che non continui a pormele, ho frequentato dei corsi, mi sono chiesta molte cose e molte me ne chiederò nel corso della mia vita, spero un giorno di avere delle risposte.

    per quanto riguarda la dimostrabilità di ciò che le religioni sostengono allora non ci sarebbe la fede, non servirebbe a nulla.
    capisco che per chi crede non ci sia bisogno di alcuna prova e che per chi non crede (o non crede più come nel tuo caso) nessuna prova sarà mai sufficiente per i motivi che hai elencato tu stesso.
    non serve spregiudicatezza per passare dalle opinioni alla verità…serve un atto di fede!! semplicemente quello, che poi questa cosa sia difficile da spiegare, o incomprensilbile per chi questo atto non vuole farlo, allora questo è un altro discorso.

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