Reliquie, Fede, e realtà

Nel suo sforzo per creare una religione per guadagnare potere e ricchezza, la fabbrica di falsificazioni della Chiesa non si limitò a semplici scritture ma per secoli affastellò migliaia di “reliquie” fasulle del suo “Signore”, dei suoi “Apostoli” e dei suoi “Santi”. Quantunque i veri credenti continuino disperatamente a tentare di provare diversamente, per mezzo di una teoria non plausibile dopo l’altra, la Sindone di Torino viene annoverata nel gruppo delle frodi:

Ci furono almeno 26 sindoni della sepoltura “autentiche” sparse tra le abbazie dell’Europa, delle quali la Sindone di Torino è solo una… La Sindone di Torino è una delle tante reliquie fabbricate per profitto nel Medio Evo. Poco dopo che la Sindone emerse fu dichiarata falsa dal vescovo che scoprì l’artista. Questo è verificato dalla recente ricerca scientifica che trovò della pittura nelle aree dell’immagine. La Sindone di Torino non è neanche coerente con i racconti del Vangelo della sepoltura di Gesù, che si riferiscono chiaramente a tele multiple ed un pannolino sopra la sua faccia.14

Come dice Gerald Larue:

La datazione col carbone 14 ha dimostrato che la Sindone è una falsificazione del 14° secolo ed è una di molte simili reliquie create deliberatamente nello stesso periodo, tutte allo scopo di attirare i pellegrini a santuari specifici per approfondire ed accrescere lo status e le entrate finanziarie della chiesa locale.15

Walker commenta sulla fabbrica di reliquie sante:

Circa all’inizio del 9° secolo, ossa, denti, capelli, indumenti, ed altre reliquie di santi fittizi furono opportunamente “trovate” in tutta Europa ed Asia e installate trionfalmente nei reliquiari di ciascuna chiesa, finché tutta l’Europa Cattolica cadeva in ginocchio davanti a quello che Calvino chiamò il suo formicaio di ossa…

S. Luca fu spacciato come uno degli artisti più prolifici del mondo antico, a giudicare dai numerosi ritratti della Vergine, dipinti da lui, che apparvero in molte chiese. Alcuni restano ancora, nonostante ampia prova che, di fatto, tutti i ritratti del genere furono dipinti nel Medio Evo.16

E Wells afferma:

Intorno al 1200, Costantinopoli era tanto piena di reliquie che si potrebbe parlare di una vera industria con sue proprie fabbriche. Blinzler (uno studioso Cattolico del Nuovo Testamento) elenca come esempi: lettere dalla mano stessa di Gesù, l’oro portato a Gesù bambino dai saggi (Magi), i dodici cesti di pane raccolti dopo il nutrimento miracoloso dei 5000, il trono di Davide, le trombe di Gerico, l’accetta con la quale Noè fece l’Arca, e così via…17

Ad un certo punto, varie chiese affermavano di avere l’unico prepuzio di Gesù, e c’erano sufficienti frammenti della “Vera Croce” che Calvino disse che l’insieme del legno avrebbe costituito “un pieno carico di una buona nave”.18

La disgraziata lista delle assurdità e di frodi continua, e come Papa Leone X esclamò, la favola di Cristo è stata enormemente proficua per la Chiesa. Ancora, si deve chiedere perché c’era bisogno della forza, della falsificazione, e della frode per diffondere la “buona novella” portata da un “figlio di Dio storico”.

Comunque, l’affare delle reliquie non fu limitato alla fede Cristiana poiché ci sono sempre state reliquie associate ad altri luminari del vasto panteon che si è trovato per il mondo. Come dice Hislop:

Se, quindi, Roma può vantare di avere sedici o venti mantelli, sette o otto braccia di S. Matteo, due o tre teste di S. Pietro, questo non è niente di più di quello che poté fare l’Egitto in relazione alle reliquie di Osiride. L’Egitto era coperto di sepolcri del suo dio martirizzato; e molte gambe e braccia e teschi, tutti garantiti come genuini, erano esibiti nei luoghi di sepoltura rivali per l’adorazione dei fedeli Egiziani.

Per quanto riguarda altra “evidenza” del Cristianesimo, come statue piangenti o sanguinanti, tanto in voga questi giorni, o visioni, voci, o miracoli, ecc., pure questi hanno i loro predecessori Pagani:

False profezie o miracoli e reliquie falsificate furono il principale mezzo usato dai Pagani, come dai i Cristiani, per stimolare la fede, o la credulità, delle masse ignoranti e superstiziose.

Si credeva che le immagini degli dei fossero dotate di potere soprannaturale. Le ferite di alcune potevano sanguinare; gli occhi di altre potevano sbattere le palpebre; le teste di altre potevano annuire, gli arti potevano venire sollevati; le statue di Minerva potevano brandire lance, quelle di Venere potevano piangere; altre potevano sudare; c’erano dipinti che potevano arrossire.

Il sacro Crocifisso di Boxley, in Kent, si muoveva, alzava la testa, muoveva le labbra e gli occhi; fu rotto a Londra, e le molle esplosero, e furono mostrate al pubblico deridente; ma questo resoconto è fuori luogo: questa era una pia falsificazione Cristiana, non Pagana. Una delle meraviglie di molti secoli fu la statua di Memmon, la cui voce divina si udiva al primo albeggiare del giorno…

Un altro gran numero di reliquie furono preservate e mostrate alle persone pie: l’Egida di Giove…. Gli attrezzi stessi con i quali fu fatto il cavallo di Troia… i Cretesi esibivano la tomba di Zeus, la qual cosa fece guadagnare loro la reputazione di Bugiardi. Ma i Maomettani mostrano la tomba di Adamo e i Cristiani quella di Pietro! Ci furono luoghi sacri e santuari senza fine nei quali potevano essere operate cure miracolose… Gli dei stessi venivano giù regolarmente e agli eccellenti banchetti sistemati davanti alle loro statue…20

Nello stabilire le loro “sacre reliquie”, i Cattolici costruirono semplicemente su una lunga linea di presa in giro sacerdotale. Se tali “reliquie” sono “evidenza” della realtà di Gesù e Maria, non sono esse anche “evidenza” della realtà di Venere, la cui statua piangeva pure, o del dio Indiano col capo di elefante Ganesha, le cui immagini bevono latte dal secchio? Una persona veramente pia, quindi, farebbe bene a venerarle tutte e non solo queste poche provenienti dalla Palestina.

Doane riassume così la ricerca:

Invano i cosiddetti discepoli di Gesù indicano i passi di Giuseppe e di Tacito; invano essi mostrano il punto sul quale egli fu crocifisso; i frammenti della vera croce, o i chiodi con i quali egli fu trafitto, e la tomba nella quale egli fu deposto. Altri hanno fatto altrettanto per serie di personaggi mitologici che non vissero mai nella carne.

Damis, il discepolo amato di Apollonio di Tiana, durante il suo viaggio verso l’India, non vide sul Caucaso le catene stesse con le quali Prometeo era stato legato alle rocce? Gli Scitiani on dissero che Ercole aveva visitato il loro paese? e non mostrarono essi l’impronta del suo piede su una roccia per sostanziare la loro storia? La sua tomba non era forse visibile a Cadiz, ove venivano mostrate le sue ossa? La tomba di Apollo non si poteva forse vedere a Delfi? Non era forse possibile vedere la tomba di Achille a Dodona…? La tomba di Esculapio non si poteva forse vedere in Arcadia…? La tomba di Deucaglione – colui che fu salvato dal Diluvio – non fu forse indicata a lungo…in Atene? Non era forse possibile vedere la tomba di Osiride in Egitto…? …

Di che valore, allora è tale evidenza per l’esistenza di un individuo quale Gesù di Nazaret?21

**Fondamentalmente, non c’è alcuna evidenza fisica per l’esistenza di Gesù Cristo. In aggiunta, poiché ci sono luoghi sacri per tutto il globo, per ciascuna cultura, è semplicemente un pregiudizio culturale che permette a così tanti di sostenere che i loro sono i soli veri, che la loro terra è “La Terra Santa” o qualche altra designazione.**

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Da “The Christ Conspiracy” di Acharya s (http://www.myspace.com/acharyas)

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